Gela. Il caso Gela e gli investimenti di Eni ancora in bilico sono arrivati anche tra le strade di Roma.
La manifestazione a Roma. Una folta delegazione di lavoratori locali del cane a sei zampe ha preso parte al corteo di protesta organizzato dai sindacati nazionali. C’erano soprattutto i chimici di Filctem, Femca e Uiltec oltre ai rappresentanti delle sigle confederali. La protesta è stata organizzata soprattutto per contestare il disimpegno del gruppo Eni rispetto alle sorti della controllata Versalis. “Siamo arrivati a Roma – dice il segretario provinciale della Femca Cisl Francesco Emiliani – per condividere le preoccupazioni di centinaia di lavoratori Eni. A livello locale, però, non dobbiamo dimenticare che l’azienda ha più volte ribadito l’intenzione di portare a compimento l’investimento da 2,2 miliardi di euro. Adesso, bisogna concretizzare le semplici promesse”. Una linea sposata dagli altri segretari provinciali del settore chimico Gaetano Catania e Maurizio Castania. A risentire dell’attuale fermo degli impianti della raffineria di contrada Piana del Signore sono principalmente tanti operai dell’indotto, in molti casi privi di qualsiasi copertura. Neanche i dipendenti Eni, però, sembrano oramai così sicuri rispetto al prossimo futuro dell’azienda in città.