Gela. Dopo l’incarico regionale ricevuto dall’attuale capogruppo del Megafono Sara Bonura non sembrano trasparire segni di cedimento nell’architrave crocettiano.
“Quello alla Bonura è un incarico fiduciario…”. I fedelissimi del presidente fanno quadrato. “E’ un incarico fiduciario – dice Enrico Vella tra i riferimenti principali del Megafono locale e responsabile dello staff del presidente Rosario Crocetta – non vedo alcuna polemica. C’è da stupirsi? Non credo proprio. Trattandosi di un incarico fiduciario, mi pare più che naturale l’affidamento ad una persona di fiducia, in questo caso il consigliere comunale Sara Bonura. Le polemiche? Queste nomine ci sono sempre state e hanno toccato, nel corso del tempo, anche altri gruppi politici. Sara Bonura è una professionista che andrà a ricoprire un incarico legato alla sua attività legale”.
Niente Ghelas per il Megafono. Vella, che soprattutto negli ultimi mesi si è accreditato come referente principale di Crocetta in città, chiude invece le porte all’ipotesi Ghelas. “Il presidente Crocetta è stato chiaro – continua – il Megafono non entra in giunta. Di conseguenza, accettare la presidenza della Ghelas significherebbe smentire un’indicazione tassativa. Sarà difficile trovare partiti pronti ad esporsi. Chi entra in Ghelas, entra in giunta. E’ un posto di sottogoverno che vale almeno quattro assessorati. Se il sindaco scegliesse un altro professionista di sua fiducia, non ci sarebbe nulla di sorprendente. Lo ribadisco, sono incarichi fiduciari”. Allo stesso tempo, i crocettiani continuano ad essere piuttosto tiepidi rispetto all’ipotesi della sfiducia al sindaco Domenico Messinese e alla sua giunta. “Non capisco quale mozione di sfiducia dovremmo firmare – conclude – ogni gruppo ne presenta una propria. Il centrosinistra che fa? Mi pare che non ci sia alcun coordinamento e ognuno procede come meglio crede”.
