Gli appalti di Eni, le strategie degli imprenditori locali: almeno due consorzi per non perdere “l’ultimo treno”

 
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Gela. I prossimi mesi dovrebbero essere quelli decisivi per comprendere l’effettivo peso dei cantieri previsti in raffineria, nel percorso di riconversione a green della fabbrica. Le aziende locali si consorziano. Così, diverse aziende locali stanno cercando soluzioni per non essere tagliate fuori dagli appalti banditi dai manager Eni. Nel tentativo di non farsi trovare impreparati, gli imprenditori locali si consorziano. Sono almeno due i consorzi appositamente costituiti, proprio con l’obiettivo di partecipare alle gare di appalto Eni, ed eventualmente estendere il proprio bacino aziendale anche fuori dal territorio siciliano. Se era già ufficiale la nascita del consorzio voluto dagli imprenditori di Confindustria, con in testa quelli locali, meno attesa era la soluzione adottata da un altro gruppo. Sarebbero undici gli imprenditori appena costituiti in consorzio, senza l’egida confindustriale. Ci sono titolari di aziende edili, metalmeccaniche e del settore ambientale. Le ultime firme sull’atto costitutivo sarebbero già state apposte a Palermo. Da quanto emerge, non si esclude neanche la possibile formalizzazione di un terzo consorzio, sempre composto da imprenditori della città, che in passato hanno spesso operato per conto del cane a sei zampe. La partita, comunque, sembra ancora all’inizio.

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