Gela. Gli incastri politici, in un periodo di traguardi amministrativi che vanno tagliati prima possibile, sono certamente da salvaguardare. Il sindaco Di Stefano, negli scorsi giorni, ha ricevuto le dimissioni dell’avvocato Viviana Altamore, ormai ex assessore che ha lasciato il proprio posto libero. Non dovrebbero esserci dubbi rispetto all’individuazione del nuovo ingresso a Palazzo di Città, in realtà un ritorno. La chiamata del sindaco tocca l’ex assessore della giunta Greco, Romina Morselli. Rientra a Palazzo di Città con il placet non solo di Di Stefano ma anzitutto del vicepresidente Ars Nuccio Di Paola, che ha messo il sigillo sul rispetto di un accordo formalizzato in fase di campagna elettorale. Il sindaco prima di ufficializzare l’avvicendamento nel governo cittadino, come aveva riferito subito dopo le dimissioni di Altamore, sta sondando gli alleati. La prossima settimana è in programma una riunione con i dirigenti del Pd. Se in Comune arriverà Morselli, come pare quasi scontato, i dem potrebbero ottenere qualche posizione in più, compresa la vicesindacatura, per ora senza un titolare a seguito dell’uscita dell’avvocato Altamore, che oltre a occuparsi di settori come istruzione e cultura era il numero due nel governo locale. I democratici già schierano il consigliere comunale Giuseppe Fava e il componente della direzione nazionale del partito, Peppe Di Cristina. Attendono la terza casella in giunta, che però non sembra calendata in questa tornata. Con la vicesindacatura e ulteriori deleghe, il rapporto politico tra Di Stefano e i democratici dovrebbe saldarsi ancora di più, aspettando l’altro innesto. Come spiegato dal capogruppo del partito all’assise civica, Gaetano Orlando, i dem pensavano che il cambio in corsa potesse avvenire non appena si fosse provveduto all’approvazione del bilancio stabilmente riequilibrato, essenziale per superare il dissesto. Così non è stato. Gli esponenti del Pd si sono detti piuttosto dispiaciuti per l’addio anticipato dell’assessore Altamore. Orlando non l’ha nascosto. Il sindaco ha l’esigenza di una giunta al completo e che non determini fibrillazioni.
Con i democratici pare voglia approfondire più aspetti, ribadendo e confermando il feeling istituzionale e politico. Ai riferimenti del Partito democratico e a quelli del Movimento cinquestelle ha assicurato sempre piena fiducia e massima apertura al dialogo. Sa che il “modello Gela” non deve incepparsi. Di Stefano sta dando seguito agli impegni elettorali ma non vuole sacrificare nulla di ciò che è già stato finalizzato. I conti dovranno tornare e non solo quando si tratterà del bilancio.