Gela. Come tanti nella sua maggioranza, ma anche tra i gruppi di opposizione, rimane guardingo, almeno fino a quando l’Ars non si pronuncerà sul maxiemendamento che ricomprende lo “sblocca royalties”. Il sindaco Terenziano Di Stefano, fin dall’inizio, ha sostenuto questa soluzione, così da usare almeno una quota dei trenta milioni vincolati, allo scopo di coprire il bilancio stabilmente riequilibrato, bruciando le tappe per uscire dal dissesto. E’ evidente che il sì dell’Assemblea regionale siciliana darebbe uno slancio, pure politico, assolutamente decisivo. “Aspettiamo che l’Ars decida – dice il sindaco – il giudizio che do a quanto abbiamo fatto fino a oggi? Direi, sufficiente. Per noi, il bilancio stabilmente riequilibrato è essenziale. Abbiamo individuato la via per chiuderlo prima possibile ma dobbiamo aspettare il maxiemendamento alla legge finanziaria. Al momento dell’insediamento, pensavo che si potesse accelerare già da settembre. Tutto quello che avevo programmato per quel periodo sta invece maturando adesso. C’è infatti più consapevolezza anche da parte della burocrazia. Abbiamo un grave problema di carenza di personale e questo incide. Però, i cantieri stanno partendo e stiamo portando avanti gli atti finanziari. E’ positivo”. Il primo cittadino è stato impegnato, in queste settimane, in tavoli sostanzialmente bipartisan, nel tentativo di sfruttare tutte le sponde possibili per pervenire al risultato dello “sblocca royalties”. Un approccio oltre gli schieramenti che non piace a tutti e che qualche riflessione la apre, anche tra le fila della sua alleanza. Di Stefano però è intenzionato a non mollare questa modalità, quando si tratta di passaggi amministrativi cruciali per le sorti dell’ente. “Da un punto di vista politico è come immaginavo – aggiunge – ci sono partiti che si sono messi a disposizione nei momenti più difficili, compresi quelli che non fanno parte della maggioranza. C’è consapevolezza da parte di tutti rispetto alla situazione che la città vive in questo momento. Ci sono obiettivi da portare avanti. Lo dicevo già in tempi non sospetti, quando ero assessore, c’è tanto ma manca la capacità di spesa. Quindi, se il coinvolgimento va oltre i confini della maggioranza non vedo quale sia il problema. Se c’è il deputato che può impegnarsi e portare avanti determinate circostanze, perché no? Dobbiamo ancora flagellare i cittadini con le tasse e senza servizi oppure possiamo portare avanti un tavolo virtuale con il centrodestra e superare il problema finanziario, liberando la città? Io preferisco la seconda soluzione”.
Una via che però non rinnega l’humus politico che lo ha condotto a vincere la amministrative, avendo la meglio proprio sul centrodestra. “Non c’è dubbio che politicamente – continua – noi siamo in questo centrosinistra a trazione civica e questo sarà. Non c’è altro. Chi critica tutto ciò, anche la mia volontà di coinvolgere tutti, probabilmente non ha ancora percepito il disastro nel quale siamo”. L’anno che sta per iniziare sarà una linea di confine molto importante, amministrativa e politica. “Non c’è dubbio – conclude il primo cittadino – con la macchina politico-burocratica avviata, con il segretario generale che è da poco arrivato e inizia ad avere contezza di tutti i settori, nel 2025 si dovrà partire seriamente. Il bilancio è determinante”.