Gela. Erano accusati di aver fatto parte di una vera e propria organizzazione in grado di controllare buona parte del mercato locale della droga. Così, il giudice Domenico Stilo ha condannato sette presunti esponenti del gruppo finito al centro dell’inchiesta ribattezzata “Bombola d’oro”.
Le condanne più pesanti sono state pronunciate nei confronti dei due presunti leader dell’organizzazione, il ventinovenne Luigi Morinello e il trentunenne Nunzio Attardi. Per il primo, è scattata la condanna a quattro anni e sei mesi di reclusione; per il secondo, invece, il giudice ha disposto una pena di tre anni e dieci mesi.
Un anno e otto mesi di reclusione, invece, sono toccati al trentenne Angelo Marino. Un anno e sei mesi, inoltre, per il ventottenne Antonio Radicia. Un anno e cinque mesi sono stati comminati al ventinovenne Vincenzo Ieva e al trentunenne Giuseppe Domicoli.
La pena più bassa è spettata al venticinquenne Angelo Famao: per lui, il giudice ha fissato la condanna ad un anno di reclusione con pena sospesa. Gli imputati finiti davanti al giudice Domenico Stilo hanno scelto, attraverso i loro legali, di patteggiare le pene già nella fase dell’udienza preliminare andata in scena proprio ieri mattina a Palazzo di giustizia. Dovranno anche rimborsare le spese processuali.
Il gruppo venne sgominato lo scorso maggio dopo diversi mesi d’indagine. Furono i magistrati della procura retta da Lucia Lotti, insieme ai carabinieri del reparto territoriale, a mettere a segno il blitz. Vennero accertati, anche attraverso ricostruzioni video, decine di passaggi di droga e denaro.
Gli imputati sono stati difesi dagli avvocati Carmelo Tuccio, Flavio Sinatra, Davide Limoncello e Rocco Fasciana. In aula, l’accusa è stata sostenuta dal pm Silvia Benetti.
