Giovane laureata gelese truffata a Londra, l'appartamento affittato non esiste
Gela. Sono stati truffati da un annuncio pubblicato sul sito internet “Gumtree.com” che millantava affitti economici di appartamenti nel Regno Unito. Quel bonifico bancario da 1620 euro è stato inc...

Gela. Sono stati truffati da un annuncio pubblicato sul sito internet “Gumtree.com” che millantava affitti economici di appartamenti nel Regno Unito.
Quel bonifico bancario da 1620 euro è stato incassato dai truffatori ancora prima del loro arrivo a Londra. A denunciare la disavventura sono Miriam Trainito, neolaureata di 24 anni e il suo fidanzato di 23, Claudio Stregapede di Roma. L’appartamento di via Effra Parade 39 nel quartiere di Brixton si è rivelato solo uno specchietto per le allodole. I due malcapitati non sono rimasti con le mani in mano. Rivolgendosi al consolato Italiano, hanno denunciato la truffa alla polizia locale e alla Action fraud, associazione inglese che si occupa di frodi. “Non sono ancora riusciti a risalire agli autori della truffa – assicura Miriam Trainito – Solo per una fortuita coincidenza non siamo rimasti per strada. Adesso siamo ospiti di alcuni amici che vivono a Londra”. La trattativa si era svolta a distanza, tramite messaggi di posta elettronica e telefonate intercorse con una donna, tale Julia Beate Garlach. “Ha detto di essere di nazionalità tedesca – assicura Miriam Trainito – Ha inviato anche un documento di riconoscimento. La polizia inglese sostiene che anche quello è falso. Dietro loro indicazioni abbiamo fatto un bonifico. La donna voleva che effettuassimo un trasferimento a Londra delle somme tramite la Western Union. Lei avrebbe fatto lo stesso dicendo che sarebbe arrivata da Monaco. In verità, per venire incontro alle nostre esigenze – continua la ventiquattrenne gelese – abbiamo effettuato un bonifico in un contro corrente Barclays intestato, secondo la donna, ad un suo cugino che risiede a Londra. Ci hanno fornito immediatamente l’indirizzo del bilocale e siamo rimasti in contatto telefonico per tutto il viaggio. Al nostro arrivo in Inghilterra – conclude – il loro numero di telefono ha smesso di funzionare. Anche l’indirizzo mail è stato disattivato. Una volta a Londra non è stato difficile capire di essere incappati in una truffa”.