Gela. “E’ questione di giorni”, “manca veramente poco”, “ci siamo quasi, solo dettagli”. Frasi sentite, risentite, riferite in più salse, in tempi diversi. Eppure la realtà è la stessa: lo stadio Presti è chiuso. Nessuna novità direte. Ed avete ragione anche voi lettori. Ed invece vorremmo essere smentiti. Sarebbe un piacevole dietro front. Peccato che non sia così. La benedetta agibilità tarda ad arrivare.
Le ultime parole famose la settimana scorsa. L’assessore ai Lavori pubblici alla nostra emittente ha dichiarato. “Manca poco, credo che sia questione di giorni”. Giorni, settimane, mesi. I lavori che servivano sono stati fatti: gradinata removibile montata, terreno di gioco sistemato, tettoia decostruita. Prima però che la Commissione pubblici spettacoli (non ancora nominata e dipende dal Comune) si riunisca occorrono anche le autorizzazioni definitive di Genio civile e Vigili del Fuoco. Quanto tempo ancora bisognerà aspettare?
Il Gela FC ha tuonato nelle scorse ore, minacciando anche di svincolare tutti i calciatori se entro metà mese lo stadio non sarà reso agibile. Il tempo delle parole e dei proclami è finito. La città non può restare senza stadio e palazzetti. Altrimenti la pazienza e la passione dei pochi coraggiosi dirigenti sportivi andrà a farsi benedire.