Gioco d’azzardo, in città numeri in aumento che preoccupano: tra ludopatia e interessi criminali

 
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Gela. Tabaccherie, bar, sale giochi: a qualsiasi ora del giorno è facile imbattersi in persone che tentano la fortuna con un gratta e vinci o davanti alle slot machine. Ma il gioco d’azzardo non si ferma alle giocate fisiche. Online, i numeri salgono e l’età dei giocatori si abbassa.
A lanciare l’allarme è il rapporto “Libro nero dell’azzardo”, realizzato da Federconsumatori. La Sicilia si conferma la seconda regione italiana per spesa nel gioco d’azzardo, con 8,67 miliardi di euro bruciati ogni anno. Nella sola provincia di Caltanissetta, nel 2023, data dell’ultima rilevazione, sono stati spesi 344 milioni, e il trend per il 2024 sembra in crescita. Gela, la città più popolosa della provincia, registra i numeri più alti, tra giocate fisiche e online.
A preoccupare sono anche i dati sui giovani. Secondo un’indagine di Nomisma, il 37% dei ragazzi tra i 14 e i 19 anni ha giocato almeno una volta d’azzardo. Un fenomeno che, nonostante il divieto per i minori, continua a diffondersi.
Dati preoccupanti che hanno spinto l’assessore ai Servizi Sociali Valeria Caci a chiedere un confronto con i responsabili del servizio per le dipendenze di Caltanissetta.

Ma non si tratta solo di una questione sociale. Il gioco d’azzardo è anche un canale privilegiato per il riciclaggio di denaro sporco. Il dossier evidenzia come nei comuni ad alta densità criminale il volume di scommesse sia nettamente superiore alla media, con siti apparentemente legali che in realtà nascondono legami con la mafia.
Sebbene l’azzardo non è illegale, il rischio di dipendenza e l’intreccio con la criminalità organizzata rendono urgente un intervento. Serve una battaglia culturale, a partire dalle scuole, per far comprendere ai più giovani cosa si nasconde dietro al gioco d’azzardo e ridurre i numeri di un fenomeno sempre più diffuso.

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