Gela. “Novantasei milioni di euro di disavanzo sono una cifra enorme per un Comune come il nostro. Al momento, non conosciamo gli atti e se Greco non rispetterà le scadenze previste, dovrà essere consequenziale e dimettersi”. Nel centrodestra, il gruppo della Dc, fino ad ora, ha tenuto un atteggiamento non necessariamente volto all’opposizione a tutti i costi ma sugli atti finanziari, secondo il coordinatore Natino Giannone, gli sconti politici non sono in programma. “E’ stato il sindaco stesso a dire che se non avesse rispettato la tempistica indicata anche dalla Corte dei Conti per i correttivi, avrebbe presentato le dimissioni – dice proprio Giannone – penso sia la soluzione migliore. Probabilmente, si è venuta a determinare una situazione amministrativa più grande di lui”. I cuffariani, che Greco l’hanno lasciato dopo che non c’è stato l’ipotizzato approdo della giunta nel “porto” di centrodestra, sanno che c’è anche il passaggio della mozione di sfiducia, al momento ancora in programma per il 12 giugno. “Noi continuiamo ad essere per la soluzione della sfiducia – aggiunge – però, sappiamo che con una situazione finanziaria di questo tipo, passa quasi in secondo piano. Qualcuno, che legittimamente non vuole andare a casa, spesso si nasconde dietro alla Dc, chiamandola in causa. Noi la sfiducia la sosteniamo. Sugli atti finanziari, se dovessero arrivare in tempo, un eventuale sostegno potremmo darlo alla città e non certo al sindaco Greco, che è già il passato”. Proprio la Dc, con il consigliere Vincenzo Cascino, durante il primo dibattito sulla mozione di sfiducia, ha spiazzato il resto del centrodestra, optando per il rinvio, dando un termine ulteriore all’amministrazione così da arrivare ai correttivi richiesti dalla Corte dei Conti. I cuffariani, chiaramente, sono consapevoli che le strategie da predisporre, anche per il rendiconto, potranno incidere negli schemi politici del centrodestra, area di riferimento del gruppo.
Giannone inoltre è del tutto contrario all’uso delle compensazioni Eni per gli eventi dello sbarco alleato. “A maggior ragione con una situazione finanziaria di questo tipo – conclude – prevedere somme per ottocentomila euro, da destinare agli eventi e ai festeggiamenti, mi sembra uno schiaffo morale alla città. Le compensazioni sono dovute per i danni che nel tempo hanno segnato questo territorio. Servirebbero opere pubbliche e un’azione ampia di riqualificazione della città”. Il coordinatore, per cercare di fare il punto in vista delle prossime tappe e del dibattitto sugli atti finanziari, a breve pare intenzionato a convocare una riunione del gruppo locale, che all’assise civica annovera il consigliere Cascino visto che il passaggio di Gabriele Pellegrino è rimasto “sospeso”, già all’indomani delle scelte fatte sul rinvio della mozione di sfiducia.