"Gelo" sindaco-Mpa superato? Colianni apre sui temi con garanzia autonomista
L'epurazione politica immediata dei lombardiani, del resto, non è mai stata in cima ai pensieri di Di Stefano, che preme invece sui temi sensibili come quelli esposti a Colianni, e ancora su bilancio e contratto Ghelas
Gela. L'assessore regionale dell'energia Francesco Colianni ha fatto tappa in città, questa mattina, forse in uno dei momenti politicamente più delicati nel rapporto tra l'Mpa, che l'ha voluto nel governo Schifani, e l'amministrazione comunale. Il caso delle provinciali di secondo livello ha lasciato ferite politiche profonde, con gli autonomisti a sostegno del presidente del Libero Consorzio Tesauro e di Forza Italia. La mini crisi successiva, all'interno della maggioranza, si deve anche a questo fattore. I lombardiani, non a caso, percependo i malcontenti, hanno schierato subito un pezzo da novanta, l'assessore citato più volte dallo stesso Lombardo e che ha un'amicizia di lungo corso con esponenti civici locali e con il sindaco. L'ex vicesindaco di Enna, oggi a capo di un assessorato regionale strategico per la città, sembra aver ripristinato una certa convergenza istituzionale con il sindaco. Su capitoli come dissalatore, dighe e rifiuti e su altri punti per lo sviluppo e la tutela del territorio, Colianni si è messo a disposizione. Questa mattina, lo hanno atteso in città i dirigenti Mpa, compreso il riferimento territoriale Rosario Caci. L'assessore Valeria Caci, a sua volta, ha preso parte alla riunione, insieme ai civici Faraci e Scicolone e all'esponente M5s Lupo, piuttosto vicina all'assessore comunale Mpa. Colianni, che ha annunciato l'avvio di un tavolo con l'amministrazione sui capitoli che toccano il territorio, sembra quasi confermare che il rapporto tra amministrazione comunale e Mpa-"Grande Sicilia", indipendentemente dai fragori recenti, potrebbe durare oltre le aspettative. Il sindaco, in questi giorni di bufera e dopo le provinciali, incassato il no dell'Mpa alla sua alternativa per il Libero Consorzio, ha comunque ripetuto che gli assessori "vanno valutati per il lavoro e non per le tessere di partito". La visione comune, almeno all'esordio, con l'esponente regionale lombardiano, potrebbe prevenire cambi in corsa nel governo cittadino. L'epurazione politica immediata dei lombardiani, del resto, non è mai stata in cima ai pensieri di Di Stefano, che preme invece sui temi sensibili come quelli esposti a Colianni, e ancora su bilancio e contratto Ghelas.
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