Gela. Non solo retaggio del passato. La presenza di immobili e manufatti abusivi lungo il perimetro del territorio locale, segna ancora profondamente il profilo della città. Gli ultimi dati disponibili, arrivano da un report pubblicato dai funzionari del dipartimento regionale Urbanistica. Sono stati censiti abusi accertati in un arco temporale di otto anni, dal 2009 al 2017. Verifiche condotte lungo l’intera isola, ma che confermano come Gela sia tra le città più profondamente segnate dagli abusi edilizi. Ne sono stati accertati 414, ovviamente è il dato più alto dell’intera provincia di Caltanissetta. Nel capoluogo nisseno, si fermano a 105. L’abusivismo edilizio che si riscontra sul territorio cittadino ha livelli di cubatura, con pochi riscontri in tutta la regione. Seguendo questo parametro, addirittura la provincia di Caltanissetta si piazza in testa alla poco invidiabile graduatoria siciliana, seguita solo da quella di Agrigento, e ovviamente la parte del leone la fa sempre Gela. Negli scorsi giorni, si è tenuto l’ennesimo vertice in prefettura a Caltanissetta. Si va verso la definizione di un protocollo, che coinvolga sia l’amministrazione comunale sia la procura della repubblica. Bisognerà decidere il destino di quegli immobili abusivi che sono già transitati al patrimonio indisponibile del municipio.
In base a dati risalenti allo scorso aprile, sono 155 quelli già trascritti. Sono un centinaio, invece, gli abusi riconosciuti con sentenza definitiva e che teoricamente, senza una dichiarazione di pubblica utilità, dovrebbero andare incontro alla demolizione. E’ questo l’aspetto più delicato. Nessuna amministrazione comunale, fino ad oggi, ha voluto rischiare disordini sociali. Tante famiglie, in passato, hanno costruito le proprie abitazioni, in una fase di totale inosservanza delle regole, e adesso potrebbero rischiare di perderle. Sarebbe necessario un regolamento chiaro, che fino ad oggi non è mai arrivato in consiglio comunale.