Gela senz'acqua: ritardi nei lavori della nuova condotta San Leo- Montelungo
Il primo tratto doveva entrare in funzione il 25 settembre, ma molte zone della città restano senz’acqua, suscitando le proteste per i ritardi e i disagi alla popolazione.
Gela. Sono iniziati martedì 23 settembre i lavori di collegamento del primo tratto della nuova condotta dell’acquedotto Gela-Aragona, diramazione per Caposoprano e Montelungo, realizzata da Siciliacque. L’opera prevede la sostituzione di circa 4 chilometri di tubazione nel territorio di Gela, dal serbatoio di San Leo fino a quello di Montelungo. Il primo chilometro di nuova condotta, compreso tra via Betelgeuse e via Ambrica, è stato innestato in due giorni e sarebbe dovuto entrare subito in funzione. Per consentire l’intervento, si è resa necessaria la sospensione temporanea della rete. Secondo il cronoprogramma, il ripristino della distribuzione idrica sarebbe dovuto avvenire progressivamente dalle ore 10 di giovedì 25 settembre. Tuttavia, a distanza di oltre due giorni, molte zone della città risultano ancora senz’acqua.
"I ritardi nella distribuzione sono dovuti ad una rottura verificatasi nella vecchia condotta contemporaneamente ai lavori di collegamento della nuova condotta.Da oggi pomeriggio saranno servite le zone di macchitella e Caposoprano e le altre a seguire come da calendario" dichiara Franzone .
Dopo la prima fase, i lavori riprenderanno a ottobre per sostituire gli ulteriori tre chilometri di condotta, da contrada Casuzze a via Betelgeuse, lungo la strada provinciale 8. L’attraversamento della SP8 sarà eseguito con tecnica “no dig”, cioè senza scavo, per ridurre i disagi al traffico e circoscrivere l’area di cantiere. L’obiettivo dichiarato è una soluzione strutturale ai cronici problemi di approvvigionamento idrico che da anni penalizzano Gela.
Alla crisi urbana si aggiunge quella agricola. Nelle aree rurali del territorio, la penuria idrica è ormai consuetudine e ha raggiunto livelli drammatici. Le dighe, da tempo in secca, non garantiscono più i volumi necessari e i produttori locali lamentano di non ricevere neppure i quantitativi minimi indispensabili per le coltivazioni. A inizio settembre, il presidente Ati Massimiliano Conti aveva sollecitato il Consorzio di bonifica a distribuire circa 150 mila metri cubi d’acqua invasati a Cimia. Ma, come denuncia l’agricoltore Liborio Scudera, ai produttori gelesi non è arrivato nulla a causa di un guasto a una valvola che impedisce l’afflusso verso le vasche di Badia e Settefarine. Gli agricoltori, pur pagando regolarmente le quote al Consorzio di bonifica, non vedono garantita la fornitura idrica, con conseguenze devastanti per un comparto già al collasso.
L’assessore all’emergenza idrica Filippo Franzone ha rassicurato questa mattina i produttori gelesi, annunciando di aver trovato una soluzione immediata per alleviare i disagi più gravi. Tuttavia, restano forti le preoccupazioni per i prossimi mesi, sia per i cittadini che per il settore agricolo.
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