Gela. La trasferta romana del sindaco Domenico Messinese e del suo vice Simone Siciliano non ha avuto come unico obiettivo quello di verificare lo stato di attuazione del protocollo di intesa sugli investimenti Eni.
L’incontro con l’assessore. Messinese e Siciliano, infatti, hanno avuto un incontro anche con l’assessore del comune di Formia Claudio Marciano. Al centro del confronto, la possibilità di esportare a Gela quanto realizzato, in questi anni, nel piccolo centro della provincia di Latina, ovvero il modello della “smart city”. In questi ultimi anni, grazie soprattutto ai finanziamenti europei, a Formia è stato avviato un ampio sistema di digitalizzazione della macchina amministrativa ma anche un percorso di rafforzamento della sicurezza, con l’installazione di sistemi di videosorveglianza di ultima generazione. Messinese e Siciliano, inoltre, puntano molto sulla sperimentazione degli impianti “intelligenti” di illuminazione pubblica che, proprio a Formia, hanno consentito di far risparmiare circa l’ottanta percento dei costi. Sistemi avviati in alcune aree della città che, comunque, non raggiunge i quarantamila abitanti. “Sicuramente, Formia ha dimensioni assai ridotte rispetto a Gela – spiegano il sindaco e il suo vice – ma eravamo interessati a verificare l’applicazione concreta di questi sistemi innovativi”. In realtà, prima del suo “licenziamento”, già l’ex assessore ai lavori pubblici Nuccio Di Paola stava avviando le prime verifiche per installare, solo in alcuni quartieri pilota, veri e propri sistemi di illuminazione pubblica a led, capaci di ridurre i consumi. Un’opzione che, adesso, potrebbe comunque essere attuata anche in città.