Gabbiano ferito da quattro giorni sul lungomare ma nessun ente interviene

Nonostante le numerose segnalazioni a polizia, carabinieri, municipale e guardia costiera, nessun ente è intervenuto, rimpallando le competenze.

12 settembre 2025 11:50
Gabbiano ferito da quattro giorni sul lungomare ma nessun ente interviene  -
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Gela. Da quattro giorni un gabbiano, probabilmente ferito e impossibilitato a prendere il volo, staziona sul tratto di arenile del lungomare Federico II di Svevia a Gela. L’animale, visibilmente in difficoltà, viene accudito dai bagnanti che cercano di fornirgli acqua e cibo, nel tentativo di alleviare le sue sofferenze in attesa di un intervento risolutivo.

La sua presenza non è passata inosservata: più volte, nell’arco di queste giornate, i cittadini hanno segnalato la situazione agli enti preposti. Polizia, carabinieri, polizia municipale e guardia costiera sono stati contattati, ma la risposta è stata un continuo rimpallo di competenze, senza che nessuno si assumesse l’onere di recuperare l’animale per trasferirlo in un centro idoneo alle cure veterinarie.

«Abbiamo chiamato tutti, ma nessuno interviene – raccontano i bagnanti – sembra che non ci sia un ente autorizzato a prelevare l’animale. Nel frattempo il gabbiano resta qui, sofferente, e a occuparsi di lui ci ritroviamo solo noi cittadini».

 La vicenda mette in luce un vuoto gestionale che rischia di trasformarsi in un caso di negligenza istituzionale. In Sicilia, la competenza per il recupero della fauna selvatica ferita o in difficoltà è spesso affidata a enti regionali o convenzionati con i centri di recupero, ma la mancanza di coordinamento e di procedure chiare lascia spesso animali e cittadini in una situazione di abbandono.

Intanto il gabbiano, simbolo di una natura che convive con l’uomo sulle coste gelesi, continua a resistere sulla spiaggia, circondato dalle attenzioni dei bagnanti che si improvvisano soccorritori. Ma senza cure specialistiche, il rischio è che la sua sopravvivenza sia compromessa.

La comunità locale chiede risposte e interventi rapidi: non solo per salvare questo singolo esemplare, ma anche per garantire che in futuro esista un protocollo chiaro ed efficace in grado di affrontare simili emergenze con tempestività e rispetto per la vita animale.

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