Gela. Già in passato, sono stati coinvolti e condannati per furti. Finirono anche al centro dell’inchiesta “Diabolik”. Per Nicolò Morello e Maurizio Smorta, questa volta è arrivata una pronuncia di assoluzione. L’ha emessa il giudice Martina Scuderoni, al termine del giudizio abbreviato, scelto dai legali che li rappresentano, gli avvocati Flavio Sinatra e Filippo Spina. Gli veniva contestato un altro furto in abitazione, ricostruito dagli investigatori. L’indagine toccò, inoltre, una giovane, che non ha optato per riti alternativi. Per le posizioni di Morello e Smorta, la richiesta giunta dai banchi dell’accusa era di due anni di detenzione. Secondo la procura, il loro coinvolgimento sarebbe emerso dall’esito delle attività investigative. Gli imputati hanno negato qualsiasi partecipazione al “colpo”.
Le intercettazioni telefoniche e i contatti tra i due non sono stati ritenuti decisivi e i legali hanno ribadito che nessun riscontro è mai emerso su un’eventuale presenza nell’abitazione presa di mira. Il giudice ha accolto la linea difensiva, pronunciando l’assoluzione.