Gela. Venne rubato anche l’orologio che il marito le lasciò prima di morire. L’abitazione di una pensionata, a Settefarine, fu “visitata” dai ladri, che portano via del denaro e stavano per impossessarsi di due televisori al plasma, già pronti per essere trasportati. Qualcosa però non gli consentì di impadronirsene. Gli investigatori, dopo aver avuto conferme dall’analisi di almeno due impronte lasciate sulla portafinestra dell’appartamento, risalirono ad un minorenne. Aveva solo sedici anni all’epoca dei fatti e alle spalle già precedenti per droga. I giudici del tribunale minorile di Caltanissetta hanno emesso una condanna. Un anno di reclusione, con pena sospesa. Il pm che ha seguito il procedimento chiedeva invece due anni e otto mesi. La difesa del giovane, sostenuta dall’avvocato Carmelo Tuccio, ha puntato sul fatto che non potesse esserci certezza della sua presenza, solo basandosi sull’esito degli accertamenti effettuati sulle impronte, comparate con quelle catalogate nella banca dati delle forze dell’ordine.
Da quanto emerso dalle indagini, i ladri (pare non sia stato escluso che potessero essere più di uno) sarebbero arrivati nell’abitazione, “scalando” uno dei tubi per la distribuzione del gas.
