Furti nei campi estrattivi Enimed, per l’accusa c’era un mercato parallelo: azienda parte civile

 
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Gela. In aula, davanti al gup Martina Scuderoni, si tornerà a fine giugno. Il giudice si è infatti riservato di decidere sulle eccezioni di incompetenza territoriale avanzate dalle difese degli imputati, coinvolti in una vasta inchiesta partita da furti a danno di Enimed, nel sito locale. L’attività investigativa si sviluppò lungo un arco temporale di almeno due anni. Per i pm della procura, c’era un gruppo ben organizzato capace di pompare “flussante” da campi estrattivi della multinazionale, per poi rivenderlo in una sorta di mercato parallelo, in più territorio siciliani. Ne rispondono sia i presunti responsabili dei furti sia coloro che avrebbero acquistato il prodotto. Davanti al gup, inoltre, ci sono ex vertici e operatori tecnici del sito locale della multinazionale, Eugenio Lopomo, Andrea Mazari e Calogero Carlo Longo. In base alle contestazioni, erano “consapevoli del carattere vetusto delle tubazioni che trasportavano il flussante” e “delle falle”. Ancora, avrebbero saputo della mancanza dei sistemi a protezione e della non corrispondenza tra i quantitativi di flussante in entrata e quelli immessi nei pozzi per l’estrazione del petrolio. Stando agli inquirenti, avrebbero inoltre sottratto “al pagamento delle accise” ingenti quantitativi di flussante, “ricevuti in regime di sospensione di imposta”, almeno per tre anni.

Ad agire materialmente, riattivando una delle linee più risalenti e prelevando il flussante, sarebbero stati Rocco Ferracane, Vincenzo Antonio Tosto, Salvatore Di Caro e Giuseppe Di Caro. Pare che il prodotto prelevato venisse poi stoccato in un deposito in contrada Disueri, in territorio di Butera. Secondo gli inquirenti, sarebbero stati prelevati non meno di 510mila litri. Ne rispondono inoltre sia presunti acquirenti sia imputati che avrebbero cercato di coprire il gruppo, rilasciando dichiarazioni considerate non in linea con i fatti accertati. Si tratta di Bruno Varacalli, Domenico Varacalli, Giovanni Cantelli, Calogero Di Sano, Pietro Fiorino,  Giuseppe Licitra, Orazio Sosi, Salvatore Terranova,  Salvatore Zuccala’ e Salvatore Alabiso. Enimed ha formalizzato la costituzione di parte civile, ritenendosi danneggiata. Gli imputati sono rappresentanti dagli avvocati Nicoletta Cauchi, Ivan Bellanti, Orazio Rinelli, Carmelo Tuccio, Giovanni Cannizzaro, Fulvio Simoni, Giovanni Paolo Accinni, Simona Maugeri, Salvatore Giardina, Liborio Sciagura, Vincenzo La Malfa, Biagio Pace, Vincenzo Pirracchio, Carmelo Drago, Vito Melfi e Nunzio Citrella.

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