Gela. Nell’arco di pochi mesi, i poliziotti del commissariato ricostruirono una lunga scia di furti, individuando sette minorenni, tutti ritenuti responsabili di fatti, confluiti nell’inchiesta “Cave canem”. Non solo i furti, ma anche lo spaccio di droga, soprattutto marijuana e hashish. Le indagini sono state chiuse dai pm della procura minorile di Caltanissetta. E’ stata fissata l’udienza preliminare e il prossimo giugno tutti i giovani si presenteranno dal gup. Sono accusati di essere dietro al furto di almeno quattro scooter. Gli investigatori, inoltre, hanno fatto luce su un colpo, in un’abitazione del centro storico. Venne rubato un armadio blindato, con all’interno tre fucili e una pistola. Nell’azione fu coinvolto anche un maggiorenne, che ne risponde davanti ai giudici del tribunale di Gela. Pare che diversi furti siano stati ricostruiti usando anche le immagini dei sistemi di videosorveglianza, presenti nelle zone dove gli imputati agirono. Tra i sette per i quali i pm della procura minorile hanno già chiesto il rinvio a giudizio, ci sono quelli accusati di spaccio di marijuana e hashish. La droga era fornita a clienti, anche molto giovani. I sette finirono nell’inchiesta “Cave canem”, condotta dai poliziotti del commissariato e dai magistrati della procura, ma la competenza transitò poi ai pm della procura minorile. I fatti risalgono a tre anni fa.
Sarà il gup nisseno a valutare le contestazioni che vengono mosse. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Giacomo Ventura, Flavio Sinatra, Carmelo Tuccio, Rocco Cutini, Rocco Guarnaccia, Francesco La Rosa e Irina Mendolia.