Gela. L’inchiesta risale ad otto anni fa. Allora la procura ritenne esistere una sorta di filiera dei furti di carburante, anche nelle aree a mare della raffineria Eni. Furono ricostruiti ulteriori azioni nel sito del porto rifugio. Contestazioni che però non hanno retto in dibattimento. Il giudice Miriam D’Amore ha disposto l’assoluzione di tutti gli imputati, compresi alcuni operatori di una delle aziende che si occupava dei servizi di antinquinamento al porto isola della raffineria. Il pm Pamela Cellura, escludendo i capi di imputazione ormai coperti da prescrizione, ha invece chiesto condanne fino a due anni di detenzione, ad eccezione delle posizioni di Renato Trainito (difeso dal legale Joseph Donegani) e Michele La Ceda (rappresentato dall’avvocato Raffaela Nastasi), per i quali ha invece indicato l’assoluzione per assenza di elementi che potessero richiamare una loro eventuale responsabilità. Tutti i difensori, a conclusione di un’istruttoria dibattimentale assai lunga e molto complessa, hanno invece respinto qualsiasi contestazione. I presunti furti non ci sarebbero mai stati. Per tutti gli imputati è stato escluso un coinvolgimento in ammanchi di gasolio, che secondo le contestazioni veniva poi rivenduto in una sorta di mercato parallelo a prezzi ribassati. I legali, invece, hanno spiegato che così non era. Conclusioni esposte anche nell’interesse del comandante Rocco Bagnato (difeso dall’avvocato Antonio Gagliano) che in quel periodo operava per conto di Eureco, così come altri coinvolti nell’inchiesta. Bagnato, oggi davanti al giudice D’Amore, ha esposto la sua versione dei fatti, dicendosi del tutto estraneo a presunti furti di gasolio. Anche il legale che lo rappresenta ha parlato di una ricostruzione degli inquirenti priva di riscontri pratici.
Bagnato è stato assolto, così come Trainito, La Ceda, Giuseppe Caci, Vincenzo Belgiorno, Pietro Carruba, Emanuele Giacchi, Rocco Casisi, Massimo Di Blasi, Gabriele Di Mauro, Francesco Di Corrado, Vincenzo Scordio, Maria Selvaggio, Emanuele Raitano, Giuseppe Raitano, Rosario Novembrini, Salvatore Incorvaia, Manuel Scilio e Luigi Riccio. Altri coinvolti, negli scorsi anni, avevano già definito le loro posizioni. Gli imputati sono difesi inoltre dagli avvocati Giovanna Zappulla, Flavio Sinatra, Giusy Troni, Nicoletta Cauchi e Grazia Fausciana.