Gela. L’ipotesi che esistesse un’organizzazione vera e propria, attiva nei furti di auto e moto, anche da cross, e nella ricettazione, non è stata riconosciuta. Il gup ha infatti disposto il non luogo a procedere per questo capo di imputazione, ricompreso nelle contestazioni mosse agli imputati coinvolti nell’indagine “Fast&furious”. Per gli altri capi di imputazione, invece, il giudice dell’udienza preliminare ha accolto le conclusioni della procura, decidendo per il rinvio a giudizio. Gli imputati, in totale diciotto, il prossimo dicembre dovranno presentarsi davanti al giudice del tribunale, per l’avvio del dibattimento. I pm e i poliziotti del commissariato ricostruirono una presunta rete di furti di auto e moto. L’indagine ha toccato, inoltre, un’azione di fuoco, che distrusse una vettura, e il furto di 13 mila euro, sottratti da due imputati ad una donna. In città, ci sarebbero state delle officine di appoggio, utilizzate da alcuni degli imputati. Il rinvio a giudizio, lo scorso anno, fu richiesto per Saverio Di Stefano, Emanuele Di Stefano, Mirko Russello, Gianluca Scollo, Salvatore Marretta, Nunzio Vinelli, Salvatore Romano, Vincenzo Cassisi, Francesco Caci, Salvatore Raniolo, Andrea Di Martino, Giuseppe Trubia, Liborio Scollo, Rocco Grillo, Francesco Alma, Salvatore Alma, Francesca Giarrizzo e Vincenzo Scerra. Altri due imputati, invece, hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato. Un altro coinvolto, Malvin Bodinaku, risultò irreperibile. A seguito della richiesta giunta dai banchi della procura, diversi difensori si sono opposti, concludendo invece per il non luogo a procedere per i loro assistiti, considerati estranei a quanto ricostruito dagli investigatori.
L’indagine risale a diversi anni fa e tutti gli imputati, anche nel corso degli interrogatori, respinsero le accuse. Gli imputati sono rappresentanti dagli avvocati Giacomo Ventura, Flavio Sinatra, Adriano Falsone, Cristina Alfieri, Salvo Macrì, Francesco Enia, Angelo Cafà, Enrico Aliotta, Nicoletta Cauchi, Davide Limoncello, Giovanni Lomonaco, Claudio Cricchio, Giuseppe Fiorenza e Giuseppe Di Stefano.