Gela. La determinazione della pena finale va rivista e per questa ragione i giudici della Corte di Cassazione hanno annullato, con rinvio nuovamente ai magistrati di appello nisseni. Dovranno ritornare sulla posizione di Angelo Giacchi. Al giovane, attualmente detenuto per fatti ulteriori, viene contestata una lunga scia di furti. Colpì prevalentemente all’interno di attività commerciali della città. Inoltre, rubò il portafoglio ad un professionista, con all’interno del denaro. Il ricorso della difesa, sostenuta dal legale Davide Limoncello, è stato in parte accolto e la Corte d’appello di Caltanissetta dovrà valutare il punto dell’entità della pena. Nei precedenti gradi di giudizio, in abbreviato, gli venne imposta la condanna a tre anni e sei mesi di detenzione. In fase di indagine aveva ammeso alcune azioni.
I furti confluirono in un’unica costola procedimentale. Successivamente, Giacchi venne raggiunto da un’ulteriore ordinanza di custodia cautelare in carcere, per altri colpi ricostruiti dagli inquirenti.