Fuori dai partiti i civici vogliono mettere radici, contatti e incontri: "Progetto provinciale"

Non solo quindi il confine progressista, quello che caratterizza in primis il “modello Gela”, con Pd e M5s, ma fuori dai partiti più di qualcosa continua a muoversi

A cura di Rosario Cauchi
28 giugno 2025 20:00
Fuori dai partiti i civici vogliono mettere radici, contatti e incontri: "Progetto provinciale" - L'esponente di "Una Buona Idea" Giovanni Scicolone
L'esponente di "Una Buona Idea" Giovanni Scicolone
Condividi

Gela.  La prova delle provinciali di secondo livello ha posto più di qualche riflessione sulla tenuta politica dell'alternativa proposta dal sindaco Di Stefano e dai suoi alleati, di area progressista e civica. Da quel risultato, però, molti intendono ripartire e già lo stanno facendo. Ovviamente, l'indirizzo è quello delle regionali, previste tra due anni. La componente civica è quella di riferimento per il sindaco Di Stefano. “Una Buona Idea” gli ha permesso di diventare assessore, nella giunta Greco, e lo scorso anno di vincere alle urne, indossando la fascia tricolore di primo cittadino. Proprio le provinciali sembra abbiano segnato un'ulteriore consapevolezza civica, fuori dai partiti. La prossima settimana, è in programma, in attesa di una conferma definitiva, una riunione che permetterà di mettere insieme tante entità civiche attive a livello provinciale. Non mancheranno gli esponenti di “Una Buona Idea”, quelli di “Mazzarino lab” e i nisseni di “Futura” e “Area Civica”. Inoltre, ci saranno rappresentanze da altri Comuni del territorio, fino al Vallone. “L'obiettivo non cambia – dice Giovanni Scicolone che è responsabile provinciale di “Una Buona Idea” oltre che dirigente della prima ora del gruppo del sindaco – c'è l'intenzione di costruire un progetto civico provinciale. Ci sono tutti i gruppi che hanno sostenuto l'alternativa del sindaco Di Stefano alle provinciali ma anche altri che, attraverso singoli consiglieri comunali, ci hanno contattati. In questo periodo, abbiamo dialogato. Si tratta pure di consiglieri e di gruppi che non hanno votato Di Stefano alle provinciali ma che adesso vogliono valutare con attenzione il progetto civico su larga scala”. Non solo quindi il confine progressista, quello che caratterizza in primis il “modello Gela”, con Pd e M5s, ma fuori dai partiti più di qualcosa continua a muoversi. Sembra che non ci siano veti veri e propri. “Abbiamo tutti compreso, dalle provinciali – aggiunge Scicolone – che le esigenze sono dei territori e non solo di una città piuttosto che di un'altra”. Dal grupppo del sindaco non è mai mancata la spinta a porre le basi di un'entità civica ampia che possa avere un ruolo ancora più capillare, in città e appunto in tutta l'area provinciale. I civici, come hanno ribadito in diverse occasioni, vogliono far notare la loro impronta politica, insieme ai partiti ma non a traino. Il sindaco Di Stefano, di recente, accettando il progetto ripreso dal vicepresidente Ars Nuccio Di Paola, per una dimensione politica altra rispetto al centrodestra del presidente Schifani, ha voluto sottolineare che il confine non va chiuso a prescindere ma è da ampliare “al centro moderato”. I civici, intanto, vogliono continuare a mettere radici.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Quotidiano di Gela sui social