Fucilate a Farello, Cassazione conferma condanna a Di Noto: è definitiva

 
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Di Noto è stato condannato in via definitiva

Gela. La condanna a nove anni e quattro mesi di reclusione è stata confermata, diventando definitiva. E’ stato respinto il ricorso proposto dalla difesa del trentottenne Luigi Di Noto. Lo hanno deciso i giudici della Corte di Cassazione. Il legale dell’imputato, l’avvocato Angelo Tornabene, aveva impugnato la sentenza della Corte d’appello di Caltanissetta, che aveva ribadito quanto già deciso, in abbreviato, dal gup del tribunale di Gela. Di Noto era accusato del tentato omicidio di un rivale, il quarantenne Benito Peritore. Venne raggiunto da colpi di fucile, sparati dall’imputato, che ammise i fatti dopo l’arrivo dei carabinieri, che lo individuarono e lo arrestarono. Peritore riuscì a raggiungere l’ospedale “Vittorio Emanuele” e non riportò gravi ferite. In primo e secondo grado, è stata disposta la condanna. I carabinieri sequestrarono non solo il fucile, ma anche parecchie munizioni. Di Noto sparò dopo aver attirato Peritore in una zona isolata, a Farello. Tra i due non correvano buoni rapporti, soprattutto per vicende personali. Di Noto spiegò comunque di non aver avuto intenzione di uccidere. Per la difesa, la Cassazione avrebbe dovuto rivedere la condanna, considerando l’assenza di una volontà di uccidere, ma anche le conseguenze comunque non gravi riportate dal ferito. Il legale ha anche spiegato che l’imputato ha ormai deciso di collaborare con la giustizia. La procura generale ha chiesto invece la conferma della decisione di primo e secondo grado, così come indciato anche dal legale di parte civile, l’avvocato Maurizio Scicolone. Per la parte civile, in rappresentanza di Peritore,  sono sempre mancate le condizioni giuridiche per rivedere la sentenza o accogliere la richiesta di annullamento.

Il legale di Peritore ha anche spiegato che la collaborazione di Di Noto non avrebbe mai potuto incidere sulla vicenda del tentato omicidio di Farello, visto che la scelta di parlare con i magistrati è maturata in un periodo successivo ai fatti. Tutte le conclusioni sono state proposte in forma scritta e la Cassazione ha confermato le statuizioni dei precedenti gradi di giudizio. Alla parte civile è stato riconosciuto il pagamento delle spese del giudizio.

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