Gela. Il ciliegino? Quasi un lusso. Fragole e ciliegie a grappoli e non più a chili. Frutta e verdura aumentano in maniera esorbitante e le famiglie rifanno i conti.
Per difendersi dagli aumenti i cittadini hanno preso l’abitudine di fare una lista ponderata degli acquisti da effettuare per mettere sotto controllo le spese d’impulso.
Le famiglie, vanno a caccia dei prezzi più bassi anche facendo lo slalom nei punti vendita, cambiando negozio, supermercato o discount alla ricerca di promozioni per i diversi prodotti.
“Non è più il periodo di fare grandi spese, si fa la spesa giornalmente e si acquista solo ciò che è necessario- ha dichiarato una cliente – La frutta di stagione? Invece di prendere 1kg adesso ne prendo solo mezzo, giusto per assaggiarla. Arrivare a fine mese diventa sempre più difficile.”
I prezzi sono condizionati dall’andamento di un meteo instabile e con il moltiplicarsi di eventi estremi, tra siccità e maltempo, che hanno colpito duramente le coltivazioni in campo. La produzione ha subito un drastico calo.
“La guerra e gli aumenti delle bollette avevano già assestato un duro colpo alla nostra economia- ha dichiarato Antonio Ruvio , presidente Casartigiani di Caltanissetta – Anche beni d prima necessità sono aumentati e ci si trova a dover scegliere cosa acquistare. Purtroppo ci sono anche i furbetti che ne approfittano e gonfiano i prezzi, la differenza tra un supermercato e l’altro spesso è evidente anche quando i prodotti non sono in offerta.”
Le difficoltà si estendono dalle tavole dei consumatori alle imprese. La guerra in Ucraina ha fatto lievitare i costi di materie prime e non solo, dal vetro alle etichette, dal cartone ai barattoli di banda stagnata, dai mangimi al gasolio. Secondo l’analisi della Coldiretti nelle campagne a pesare sono le condizioni climatiche con siccità e maltempo che si sono abbattute sui raccolti.
Ormai si sceglie se mangiare la frutta la verdura la carne o l’affettato…. E le quantità si sono ridotte a numeri. 3 pere 2 mele 2 fette di carne… Ecc.