Gela. Sembrava che tutto potesse filare politicamente liscio, almeno scongiurando il parere favorevole al definanziamento della darsena commerciale da 150 milioni di euro. Così, però, non è stato. Nella prima votazione, sulla riprogrammazione di circa 140 milioni di euro del “Patto per il Sud”, il governo regionale è stato battuto, con l’asse Pd-M5s-Italia Viva-Attiva Sicilia che ha detto no, mentre a favore dei tagli si sono schierati Forza Italia, Udc e DiventeràBellissima. Nella seconda votazione, quella su un pacchetto da oltre 400 milioni di euro (comprensivo anche del finanziamento della darsena), il fronte contrario al governo si è sciolto. Sono rimasti solo i rappresentanti del Movimento cinquestelle, che hanno votato contro la riprogrammazione. Non c’erano più i rappresentanti di Pd, “Italia Viva” e “Attiva Sicilia”. Assenze che hanno fatto la differenza, mentre il blocco di governo, con Forza Italia presente a ranghi completi, ha portato avanti il provvedimento, rilasciando parere favorevole alla riprogrammazione. Praticamente, è l’addio ai fondi della darsena, nonostante la rassicurazioni delle forze pro-Musumeci (anche se pure i deputati di Udc e DiventeràBellissima non hanno partecipato alla seconda votazione). Il grillino Nuccio Di Paola è ritornato a ribadire che non c’è alcuna certezza sul fatto che i fondi verranno previsti in un’altra programmazione. I consiglieri comunali presenti ad assistere e i componenti del comitato pro-porto hanno dovuto incassare una decisione che peserà enormemente su un’infrastruttura alla deriva da decenni.
Tutte le contraddizioni politiche della giunta Greco si sono concretizzate a Palermo, con alleati come Forza Italia, Udc e DiventeràBellissima che si sono schierati per la riprogrammazione. Il consigliere comunale Vincenzo Casciana, capogruppo di “Libera-mente”, rilascia un commento che dice più di ogni altra cosa. “Ora, ci aspettiamo una presa di posizione del sindaco – spiega – anche nei confronti degli alleati che hanno votato per il definanziamento”. Tutti attendono Greco (presente ad assistere), politicamente tradito dai suoi stessi “compagni” d’alleanza.
Vergogna, Vergogna, Vergogna!!!!!