Gela. Alle amministrative hanno appoggiato il neo sindaco Lucio Greco, accettando il patto con gli azzurri di Michele Mancuso, e portandosi a casa due consiglieri comunali e la possibilità di stare in maggioranza (con un assessore che a breve verrà indicato ufficialmente). I dem, dopo le urne delle comunali, hanno fornito un bottino elettorale, certamente meno pesante rispetto alle aspettative (2.322 voti e senza il simbolo ufficiale). Alle europee di ieri e con tanto di simbolo, hanno fermato il “tassametro” all’11,09 per cento, con poco più di 1.800 voti. Ennesima flessione? Il segretario cittadino Peppe Di Cristina non la vede così. “E’ un risultato in linea con le regionali di due anni fa e addirittura superiore alle politiche dello scorso anno – dice – ci sono timidi segnali di ripresa, anche in città”. Di Cristina è stato uno dei propugnatori dell’intesa “arcobaleno” a supporto di Greco, ma pare poco incline a fare da capro espiatorio di un arretramento, che invece tende a minimizzare. “Sicuramente, paghiamo il prezzo del passato e il fatto di aver perso contatto con fasce della città, come quelle popolari, o con il mondo del lavoro – continua – è anche vero che i responsabili del disastro si sono allontanati dalla politica oppure oggi stanno nel centrodestra. Sono disponibile a fare tutto ciò che è necessario per il partito. I congressi di settembre? Non credo saranno una resa dei conti né una caccia alle streghe. Ci sono tutte le possibilità di rilanciare il partito e ricompattare le forze di sinistra”. I dirigenti locali si sono schierati con la candidata dem Michela Giuffrida che però ha ceduto il passo in città a Pietro Bartolo (sostenuto dall’ala critica democratica e da una parte del sindacato), e non di poco. “Vorrei ricordare che Michela Giuffrida in città segna la percentuale più alta di tutta l’isola – controbatte il segretario – mentre Bartolo, sempre in città, registra quella più bassa in assoluto”.
I trentenni ma anche le vecchie leve del partito qualche riflessione vorrebbero farla insieme al gruppo di Di Cristina. Numeri alla mano, venerdì sarà l’occasione giusta. Il segretario ha convocato la direzione cittadina. Gli chiederanno un passo indietro? In questa fase, sembra difficile che lui e i fedelissimi decidano di rivedere i piani. Attenderanno i congressi, per poi tirare le somme. Lo stesso Di Cristina potrebbe arrivare alla segreteria provinciale, anche se l’obiettivo finale pare essere l’Ars, ma questo è un altro discorso. “Discuteremo anche dell’assessore da indicare in giunta”, conclude. In lizza, sono rimasti Alessandra Ascia (rieletta all’assise civica), Giuseppe Fava e Grazia Robilatte.