Forzisti in cerca di una direzione precisa, congresso ancora tutto da definire
Il periodo indicato, fino a qualche settimana fa, era quello della prima decade di luglio. Al momento, però, non ci sono riscontri. Tra gli azzurri, nessuno ha ricevuto indicazioni precise

Gela. Se nella maggioranza del sindaco Di Stefano, a scandenze non proprio regolari, qualche divergenza, più o meno consistente, tende a farsi quasi plateale, non se la passano meglio nelle stanze dei partiti di centrodestra, almeno in città. Tra tutti, spicca Forza Italia. Un anno fa, gli azzurri tagliarono il traguardo delle amministrative, risultando il primo partito in assoluto, nella casella dei voti conquistati, ma andarono incontro alla sconfitta, con il ballottaggio che aprì l'ingresso principale del municipio al sindaco Di Stefano e ai suoi. Oggi, il consolidamento del partito che sembrava obiettivo a portata di mano non è proprio dietro l'angolo. Le distanze tra il consigliere comunale e vicepresidente del civico consesso Antonino Biundo, unico rappresentante FI in consiglio, e una parte della dirigenza, quella più vicina al parlamentare Ars Michele Mancuso, sono sotto gli occhi di tutti. Il vicepresidente del consiglio, fin dall'inizio, ha optato per una linea politica non fondata sull'opposizione a testa bassa. Più netti nel loro incidere politico sono invece dirigenti come l'ex consigliere comunale Vincenzo Cirignotta e l'ex assessore Nadia Gnoffo (che attende una decisione dei giudici di appello nel tentativo di entrare in consiglio). Nessuno mette in dubbio che Forza Italia, in città e sul territorio, parla soprattutto la lingua del parlamentare Mancuso. La vittoria alle provinciali di secondo livello, con la fascia blu andata al suo candidato, il primo cittadino di Calatanissetta Walter Tesauro, lo ha rafforzato ulteriormente. In città, in questa fase, tutti gli esponenti del partito attendono una sua decisione sul congresso che si dovrà tenere. Il periodo indicato, fino a qualche settimana fa, era quello della prima decade di luglio. Al momento, però, non ci sono riscontri. Tra gli azzurri, nessuno ha ricevuto indicazioni precise. Il congresso dovrebbe dare un'impronta politica al partito, partendo dal presupposto che il commissario attuale, Vincenzo Pepe, ha già confermato che non intende ripresentarsi. Ha cercato, nei mesi, di agevolare una maggiore unità interna. I tentativi però non hanno sortito troppi effetti. I big dei voti, sotto il simbolo berlusconiano, non mancano di certo, compreso l'ex consigliere comunale Rosario Trainito, rimasto fuori dal municipio solo per una manciata di preferenze. Però, i silenzi eccessivi del leader non sembrano aiutare lungo la strada della “riconciliazione” interna, secondo alcuni quasi impossibile da mettere in atto.