“Forza Italia ferma”, monta il dissenso: Maniscalco, “nel centrodestra dirigenti locali inadeguati”

 
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Maniscalco mette in dubbio la dirigenza del partito

Gela. Forza Italia sta perdendo la possibilità di essere il vero traino della coalizione di centrodestra, anche in vista delle elezioni del prossimo anno. La dura reprimenda non arriva da possibili avversari ma dall’ex commissario cittadino Emanuele Maniscalco, che da anni milita tra gli azzurri. “Non si possono mandare in fumo gli ottimi risultati ottenuti anche di recente, mi riferisco alle regionali e alle nazionali – dice – invece, mi pare che stia accadendo proprio questo. Credo che i dirigenti locali e provinciali, non solo di Forza Italia ma di tutto il centrodestra, stiano dimostrando inadeguatezza”. Un messaggio chiaro che viene lanciato anche in direzione del deputato all’Ars Michele Mancuso, coordinatore provinciale del partito. Il parlamentare regionale non ha ancora scelto il nuovo coordinatore cittadino, nonostante quanto sostenuto pubblicamente ormai mesi addietro. In città, i forzisti sono senza una vera guida e proprio Mancuso nelle prossime ore dovrebbe sedersi al tavolo con chi lo ha preceduto tra gli scranni dell’Assemblea regionale. I forzisti attendono il confronto con Pino Federico, al quale si rifanno ancora diversi esponenti cittadini del partito.

“Onestamente, milito in Forza Italia da ben prima che arrivassero Mancuso, Federico o la stessa deputata nazionale Giusi Bartolozzi – continua Maniscalco – oggi, è tutto bloccato in attesa che qualcuno decida. Serve un partito forte così come serve un governo stabile alla città”. L’ex commissario, azzerato proprio da Mancuso, sembra convinto della necessità di tentare la carta di una coalizione di centrodestra. “Il partito locale deve ricreare la stessa alleanza che c’è alla Regione – dice ancora – spero che tutti i dirigenti abbiano la capacità e la volontà di vincere. In questo periodo inizio a dubitarne. Nel partito locale c’è un gruppo di giovani che si è sempre speso e vuole continuare a farlo indipendentemente da chi lo guiderà. La soluzione non può essere il civismo di chi si è già candidato a sindaco e ha fatto parte della giunta Messinese. Non abbiamo bisogno di papocchi politici”. I vertici azzurri sembrano intenzionati a percorre la via della tregua (almeno formalmente) ma dalla base del partito arrivano le prime voci di dissenso.

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