Gela. Poco meno di trenta operai rimasti in organico, dopo il taglio di oltre cento dipendenti.
La cassa integrazione. Per la Smim sono state apposte le firme sul provvedimento autorizzativo della cassa integrazione straordinaria. Una scelta legata alla drastica riduzione di commesse da parte di Eni e alla flessione che, da tempo ormai, si è abbattuta su una delle aziende metalmeccaniche più longeve dell’intero indotto Eni. La decisione è stata formalizzata, nelle scorse ore, al Ministero del lavoro. All’incontro, c’erano i rappresentanti nazionali delle sigle sindacali dei metalmeccanici di Fiom, Fim e Uilm. Quella della cassa integrazione straordinaria, già da tempo, appariva l’unica soluzione a tutela dei dipendenti Smim rimasti in organico, in attesa della paventata ripresa dei cantieri nella raffineria Eni in fase di riconversione. In passato, non sono mancate proteste da parte sia dei lavoratori, poi licenziati, sia di quelli rimasti in organico.