Gela. Nonostante lo sciogliete le righe, sicuramente non preventivato, a Roma le attività comunque proseguono in attesa delle urne e del rinnovo delle Camere, con il nuovo governo. In questi anni, l’amministrazione comunale del sindaco Lucio Greco, tra alti e bassi, è comunque riuscita ad avere interlocutori per procedure molto importanti, anzitutto in termini di finanziamenti. La caduta del governo Draghi pone sicuramente delle incognite. Sono tante le risposte che Palazzo di Città aspettava e che non ha ancora ricevuto. L’accordo di programma da ventuno milioni di euro, figlio della riconversione green della raffineria Eni, sembra essere salvo. “Il ministro Giorgetti ha firmato la proroga – dice il senatore Pietro Lorefice che come gli altri parlamentari in questa fase continuerà a mantenere la carica – dopo quanto ho segnalato, con i ritardi evidenti, il ministro ha messo la propria firma. La procedura è in corso, visto che servono le firme anche di altri ministeri ed enti coinvolti. Però, la proroga l’abbiamo portata a casa. Per il Contratto istituzionale di sviluppo, invece, la situazione mi sembra molto più difficile”. Nel corso del suo mandato parlamentare, il senatore grillino ha spesso interagito con l’amministrazione comunale proprio su strumenti istituzionali di finanziamento, compreso “Qualità dell’abitare” che ha garantito un fondo da trenta milioni di euro. “Molte procedure proseguiranno indipendentemente da quanto accaduto al governo Draghi – aggiunge Lorefice – per la tangenziale, dieci giorni fa ho avuto un incontro con i vertici nazionali di Anas. Mi è stato assicurato che il bando potrebbe essere pubblicato entro fine mese. Però, bisogna monitorare con molta attenzione. Continuerò a farlo”.
Su un piano politico, invece, il fronte progressista con il Pd sembra vacillare paurosamente, con gli strali incrociati susseguitisi in questi giorni di fortissime tensioni di governo. I vertici nazionali del Pd hanno attaccato senza mezze misure i grillini e ora stanno sondando il campo per un’alleanza che va verso Italia Viva e la formazione di Calenda. Il Movimento cinquestelle sembra ormai fuori dalle rotte democratiche. In Sicilia, invece, domani saranno aperte le urne delle primarie di una coalizione progressista che potrebbe non esistere più. “A questo punto a cosa servono le primarie per la presidenza della Regione? Ce lo domandiamo anche noi – dice ancora Lorefice – il Movimento cinquestelle è sempre stato corretto e leale, fino alla fine. Lo stesso non si può dire per altri. Noi non ci tiriamo indietro e non siamo sicuramente gli ultimi arrivati. Se il Pd ha il piacere di riunirsi con Renzi e Calenda, si accomodi pure”. Tra le politiche di fine settembre e le regionali d’autunno, probabilmente si scriverà il prossimo destino politico anche dei grillini, a cominciare dal senatore e dagli altri big locali del partito.
Perché” la questione porto non decolla, chi fa da zavorra !!!!! Bisognerebbe nominare un commissario come a Genova e vedere o capire chi ostacola questo progetto.