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"Firmarono il protocollo e ora criticano l'accordo di programma", Cacici: "I confederali si fanno pubblicità"

Gela. La levata di scudi delle segreterie confederali di Cgil, Cisl e Uil, da mesi impegnate in una dura critica verso i contenuti dell’accordo di programma firmato martedì al ministero dello sviluppo...

A cura di Redazione
25 ottobre 2018 21:40
"Firmarono il protocollo e ora criticano l'accordo di programma", Cacici: "I confederali si fanno pubblicità" - Il sindacalista Francesco Cacici durante una protesta degli operai dell'indotto in consiglio comunale
Il sindacalista Francesco Cacici durante una protesta degli operai dell'indotto in consiglio comunale
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Gela. La levata di scudi delle segreterie confederali di Cgil, Cisl e Uil, da mesi impegnate in una dura critica verso i contenuti dell’accordo di programma firmato martedì al ministero dello sviluppo economico, viene ritenuta del tutto fuori luogo dal segretario provinciale dell’Ugl metalmeccanici Francesco Cacici. Al tempo delle prime mobilitazioni contro il ridimensionamento della raffineria Eni di contrada Piana del Signore, il sindacalista è stato impegnato nel movimento costituito dagli operai dell’indotto che si opponevano al protocollo di intesa e ai tagli drastici in fabbrica. “Queste critiche che arrivano dai confederali di Cgil, Cisl e Uil, che solo adesso si lamentano dei venticinque milioni di euro previsti per coprire l’accordo di programma – dice – mi sembrano propaganda. Si fanno pubblicità. Parliamo degli stessi sindacalisti che hanno decretato la fine del territorio, firmando il protocollo di quattro anni fa. Adesso, si lamentano. Perché non dissero nulla quando si trattò di firmare il protocollo per la riconversione?”.

Cacici prende le distanze dalla triplice e pensa alle conseguenze subite dai lavoratori dell’indotto. “A risentire di questi accordi – conclude – sono soltanto gli operai dell’indotto. Cosa diranno i confederali che firmarono il protocollo quando i lavori della green refinery saranno conclusi e i lavoratori dell’indotto si troveranno di nuovo senza occupazione? Purtroppo, è già tutto scritto”. Il segretario dei metalmeccanici dell’Ugl ripropone la questione indotto, che a fine anno rischia nuovamente di esplodere.

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