Gela. Sistemi di analisi e ricerca per oltre mezzo milione di euro rimasti inutilizzati all’interno di un laboratorio che, nell’area ex Asi, nessuno ha mai messo in funzione. Presentata una mozione. Della riattivazione del laboratorio finanziato, oltre dieci anni fa, con fondi europei tornano a parlare tre consiglieri comunali. Gli esponenti di Un’Altra Gela Vincenzo Cascino e Salvatore Sammito e l’indipendente Carmelo Casano hanno deciso di presentare una mozione con l’obiettivo d’impegnare la giunta Messinese ad intervenire. “Sono stati spesi fondi europei – dice proprio Cascino – ma quel laboratorio, con tanto di sistemi avanzati, non è mai entrato in funzione. Ci sembra uno spreco soprattutto in una fase economica tanto delicata”. I tre consiglieri mirano ad una riattivazione del laboratorio soprattutto per metterlo a disposizione degli operatori del settore agricolo. “Già da consigliere provinciale – continua Cascino – denunciai l’abbandono del laboratorio che rimane di proprietà della provincia di Caltanissetta. Adesso, attendiamo una risposta dalla giunta Messinese. Potrebbe essere utilizzato per valutare la qualità dei nostri prodotti e, soprattutto, l’eventuale presenza di sostanze anomale a supporto dei consumatori”.
Potrebbe rientrare nell’accordo di programma? Negli ultimi mesi, però, il laboratorio mai entrato in funzione è finito nel calderone della vicenda Eni e dell’accordo di programma. Il vice sindaco Simone Siciliano ne ha proposto la riattivazione con un progetto finalizzato a creare un centro di ricerca e analisi legato anche allo studio degli effetti del ciclo industriale. “Sicuramente – dice – c’è la volontà di riattivarlo ma stiamo effettuando verifiche per capire se sia un’ipotesi praticabile”.