"Finanziaria scarna per la città", Di Paola: "Sindaco dà stabilità, al di là dei desiderata dei partiti"

Fino a oggi, il deputato M5s non ha mai chiuso la porta, partendo dal “calco” politico del “modello Gela”: progressista, civico e compatibile con entità moderate e di centro, che si rivedano nel progetto “di cambiamento”

27 dicembre 2025 19:32
"Finanziaria scarna per la città", Di Paola: "Sindaco dà stabilità, al di là dei desiderata dei partiti" - Il parlamentare Di Paola insieme al sindaco Di Stefano
Il parlamentare Di Paola insieme al sindaco Di Stefano
Condividi

Gela. Si chiude un anno che per il “modello Gela” del sindaco Terenziano Di Stefano, probabilmente destinato a una revisione successiva ma senza tempi stretti e scossoni particolari, ha comunque segnato una certa stabilità politica. Tra gli scranni dell'assise civica, seppur con lo sfondo di due passaggi interni fra gruppi alleati, nessuno ha lasciato la maggioranza e probabilmente nei prossimi mesi non sono da escludere innesti ulteriori (lo scenario in tal senso potrebbe generare qualche sorpresa ma non ancora formalizzata). Il sindaco ha sempre voluto puntellare i rapporti con chi lo sostiene, dentro e fuori Palazzo di Città. I momenti difficili non sono mancati (e non mancheranno neppure nel prosieguo) ma gli alleati hanno sempre serrato le file davanti ad atti strategici per la programmazione. Sicuramente, a Di Stefano e alla sua giunta guarda, con un evidente trascinamento politico, il vicepresidente Ars Nuccio Di Paola, che nel 2024 volle la candidatura dell'ex assessore civico, consolidando un legame poi diventato ancora più stretto. Il coordinatore regionale M5s ha messo a disposizione dell'esperienza locale gran parte degli sforzi istituzionali concretizzati in Regione (su tutti il fondo da trecentomila euro per spettacoli e iniziative culturali e l'ampliamento degli stanziamenti per i Comuni in dissesto). E' reduce da una finanziaria, che rispetto allo scorso anno, appare piuttosto scarna di risorse per la città. “Ci sono alcune misure ma dovrebbe essere il centrodestra a presentarle – dice Di Paola – sono previsti fondi per i Comuni classificiati Aerca, per il rischio ambientale, e ancora per quelli in dissesto. La precedente finanziaria garantì maggiori risorse per la città non certo per l'azione del presidente Schifani e del suo centrodestra ma perché io stesso riuscii a ottenere stanziamenti importanti. Quest'anno, abbiamo impostato una strategia politica tesa a far emergere tutte le divisioni interne in un centrodestra regionale che non esiste più. Cercheremo di lavorare per risorse maggiori in favore della città, tra gennaio e febbraio, con i collegati”. Il vicepresidente dell'Assemblea regionale, ormai da tempo, sta concentrando tante attenzioni sulla costruzione di quella che ha definito “alternativa al governo Schifani”, toccato, pesantemente, da recenti inchieste giudiziarie. “Non è più il momento solo della denuncia e dell'opposizione – sottolinea – ora, dobbiamo compattarci intorno alle proposte, che per me devono essere le grandi riforme su temi come la sanità, il lavoro e il welfare sociale. Dobbiamo dare spazio a proposte concrete. Non serve fare la corsa solo alla candidatura alla presidenza, porta solo alla sconfitta. Invece, dobbiamo dimostrare ai siciliani che questo centrodestra non ha prospettive se non quelle degli interessi”. Fino a oggi, il deputato M5s non ha mai chiuso la porta, partendo dal “calco” politico del “modello Gela”: progressista, civico e compatibile con entità moderate e di centro, che si rivedano nel progetto “di cambiamento”. E' stato sul palco del teatro “Eschilo” insieme al deputato Ars Ismaele La Vardera così come ha ribadito la sua vicinanza ai civici del sindaco Di Stefano e alla rete fuori dai partiti, che si sta strutturando in provincia e non solo. Nel “modello Gela”, peraltro, sono rappresentate entità, più di ispirazione centrodestra, come Mpa e Sud chiama nord, oltre ai calendiani di Azione. “Si può vincere solo aggregando su un progetto e su proposte condivise – ribadisce Di Paola – portare avanti un'azione solo di rappresentanza fa il gioco di un centrodestra dilaniato e indebolito”. Chiaramente, non dimentica il contesto cittadino, come ha più volte dimostrato. Il dialogo con il gruppo locale M5s e con il sindaco non è in flessione, anzi. “Verifica? Io credo che il sindaco faccia bene, come istituzione, a parlare con tutti – conclude – non ricordo sindaci che non lo abbiano fatto. Per la città, è assolutamente necessario. Poi, è giusto che i partiti avanzino un indirizzo politico. Il sindaco non può dipendere dai desiderata dei singoli partiti che lo sostengono. Cambiare spesso non genera stabilità e invece il sindaco la sta garantendo alla città. C'è ancora molto da fare ma i risultati attuali ci sono e raggiunti in assenza di risorse di bilancio. In Sicilia, il nostro modello è considerato di buon governo".

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Segui Quotidiano di Gela