Gela. Nel centrodestra locale, che attende buone nuove da Palermo rispetto a un possibile accordo complessivo sulle prossime elezioni provinciali di secondo livello, i partiti di riferimento attraversano una fase di riorganizzazione interna. Nel fine settimana, tocca ai meloniani di Fratelli d’Italia darsi una nuova guida cittadina. A breve, sarà il turno pure dei forzisti. Gli azzurri, alle amministrative dello scorso anno, hanno fatto segnare il risultato elettorale migliore, affermandosi come primo partito in assoluto ma l’esito del ballottaggio, con la sconfitta della loro coalizione, gli ha permesso di avere un unico rappresentante in consiglio comunale, il vicepresidente del civico consesso Antonino Biundo. Nelle file del gruppo locale sono diverse le aree e non sempre in sintonia tra loro. Il coordinatore Vincenzo Pepe avrà un compito tutt’altro che facile, trovare una soluzione unitaria per individuare il suo successore. “Ricandidarmi? Con gli impegni lavorativi che devo sostenere è quasi impossibile che mi ripresenti – dice – è vero, nel partito locale ci sono più gruppi. Farò una serie di incontri per cercare di arrivare a una soluzione unitaria e presentarla al congresso. Potrei ricandidarmi solo se dovesse servire una soluzione di garanzia. Il partito non deve spaccarsi. Abbiamo lavorato molto e l’esito elettorale ha detto chiaramente che in città siamo primi e dobbiamo continuare a esserlo. Personalmente, ho lavorato molto per far crescere Forza Italia in città. Sarebbe un peccato vanificare tutto quello che è stato fatto”. I contatti non mancano con il parlamentare Ars Mancuso, che coordina l’area della provincia nissena.
Sicuramente, FI non guarda all’attuale amministrazione comunale. “Ho sempre detto che questa amministrazione non ha un progetto forte per la città – aggiunge Pepe – è un’entità fin troppo eterogenea e mi pare che sia abbastanza evidente”. Gli azzurri, i meloniani e gli altri pezzi dell’alleanza moderata di centrodestra, risultata sconfitta alle amministrative, hanno risentito di un certo contraccolpo. Inizialmente, sembrava che dovesse esserci ben poca partita, con un centrodestra dato nettamente avanti all’alleanza del “modello Gela” del sindaco Di Stefano. Invece, è finita in tutt’altro modo. “Errori ce ne sono stati – conclude Pepe – ancora oggi mi chiedo come abbia fatto il centrodestra a perdere. Non siamo divisi, anzi. Però, non siamo riusciti a dare il nostro progetto alla città. Da un cero punto di vista, sembra quasi che si sia trattato di un nostro autogol volontario”.