Ferita per un cedimento sulla statale 626, non fu un tentativo di frode: donna assolta

 
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Gela. E’ stata assolta nel merito, seppur fosse già maturata la prescrizione. Il giudice Miriam D’Amore ha pronunciato una decisione favorevole per la posizione di Monia Greco. La donna, anni fa, rimase ferita su un tratto del viadotto Geremia II della 626 Gela-Caltanissetta. Quell’episodio precedette il crollo successivo. Riportò ferite per un cedimento. Secondo la compagnia assicurativa, però, ci furono delle forzature sulle conseguenze fisiche, finalizzate solo ad incassare il premio assicurativo. L’ipotesi di reato contestata era “fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona”. Per gli investigatori, l’imputata avrebbe usato un tutore per il corpo che puntualmente toglieva non appena uscita dal tribunale, dove si tenevano le udienze del procedimento civile. La compagnia assicurativa si affidò a verifiche ulteriori. La procura ha però concluso indicando la prescrizione. La compagnia assicurativa è stata nel procedimento, parte civile con il legale Feliciana Ponzio, che ha indicato profili di una presunta responsabilità dell’imputata.

La difesa, sostenuta dal legale Davide Limoncello, come fatto nel corso del dibattimento, ha riferito che i danni per quanto accaduto vennero effettivamente riportati dalla donna. In auto viaggiava verso Caltanissetta. E’ stato spiegato che pure nel giudizio civile è maturato il diritto al risarcimento. La contestazione penale è caduta, con l’assoluzione.

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