Ferimento in centro storico, poi la ritorsione a colpi di arma da fuoco: arriva la prescrizione

 
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Gela. E’ stata accertata l’intervenuta prescrizione. Il collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore, ha disposto il non doversi procedere nei confronti del quarantenne Gaetano Marino e del trentenne Andrea Romano. Erano accusati di aver organizzato ed eseguito una vera e propria ritorsione a danno della famiglia di un rivale, che intanto aveva sparato contro Marino, ferendolo in pieno centro storico. Colpi di arma da fuoco vennero esplosi, otto anni fa, contro l’abitazione di famiglia di Salvatore Noviziano, che poco prima aveva appunto affrontato Marino, facendo fuoco. I fatti addebitati a Marino e Romano confluirono pure nella maxi inchiesta antimafia “Stella cadente”, che li vide coinvolti.

La procura ha preso atto del non doversi procedere. La difesa dei due imputati, sostenuta dal legale Francesco Enia, pur non rinunciando alla prescrizione, ha comunque fatto rilevare la sussistenza di una linea ricostruttiva diversa. Secondo il difensore, non ci sarebbero conclusioni univoche per ritenere che Marino, ricoverato in ospedale dopo il ferimento, possa aver dato l’ordine di agire. Anche il ruolo di Romano, per la difesa, non sarebbe stato provato. Sono state indicate possibili contraddizioni nelle dichiarazioni che vennero rilasciate, sulla vicenda, dal collaboratore di giustizia Giovanni Canotto, che durante l’istruttoria dibattimentale ha rinunciato a testimoniare.

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