Gela. Il tentativo è di riallacciare i rapporti con il mondo del lavoro e con l’intero tessuto economico, anche imprenditoriale. In quest’ottica si legge la scelta del segretario provinciale del Pd Peppe Di Cristina che ha nominato Giuseppe Favitta. L’esponente locale del Partito Democratico, entra a far parte del gruppo dirigente nella segreteria provinciale. Gli è stata attribuita la delega all’industria e ai rapporti con le parti sociali. Favitta arriva da esperienze nel sindacato e con Di Cristina ha già condiviso la linea, a livello cittadino. “Ringrazio il partito tutto e il segretario Peppe Di Cristina per la fiducia. Il partito è in fase di crescita e di cambiamento, sia a livello locale che provinciale, con l’inserimento negli organismi di nuove competenze. Sarò molto impegnato rispetto alle deleghe che mi sono state affidate. La nostra provincia ha bisogno di sinergie e che si faccia squadra con le parti sociali e con i tessuti produttivi – dice Favitta – la pandemia purtroppo ha generato ulteriori diseguaglianze e difficoltà nel mondo del lavoro. Il partito metterà al centro della sua azione politica il lavoro e le condizioni dei lavoratori. Mi farò parte attiva affinché insieme ai sindacati provinciali, a Sicindustria e a tutte le parti sociali presenti, si possano intraprendere delle azioni per aiutare il nostro territorio, affinché si riducano le disuguaglianze”. Per Favitta, in città è chiara la crisi occupazionale, che non dipende certamente solo dalla pandemia. Così come più volte hanno fatto i dem locali, il neo componente della segreteria provinciale spiega che si può ripartire, anzitutto dagli strumenti disponibili, frutto dell’attività del governo.
“Una delle strade da continuare a percorrere è quella del bonus 110 per cento – conclude – lo sblocco di queste attività dà lavoro ad un’ampia fascia di professionalità, mettendo in moto l’economia. Oggi più che mai, come più volte rivendicato dal mio partito, c’è bisogno dell’istituzione di un ufficio, al quale gli utenti possano rivolgersi, snellendo al massimo l’iter”. Favitta, probabilmente, dovrà ripartire dalla traccia già lasciata dal partito locale, che con i contatti istituzionali garantiti dall’ex ministero Giuseppe Provenzano, ha voluto dare un contributo su dossier come quello delle Zes e ha lanciato l’ipotesi del Contratto istituzionale di sviluppo, poi “congelata” dal cambio di governo. Dopo la riconversione industriale e il protocollo di intensa del 2014, per il Pd “parlare” con il lavoro si è fatto molto più complicato, ma i dirigenti locali sembrano intenzionati a ripartire proprio da questo mondo.