Favitta e Arancio si sono dimessi, Alabiso frena: “Non m’interessa fare l’assessore, serve confronto”

 
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Gela. Sono ufficiali le dimissioni degli assessori Giuseppe Arancio e Giuseppe Favitta. Annunciate oramai da settimane dagli stessi interessati, ora c’è anche l’atto formale. La giunta Di Stefano si ritrova dunque con due caselle vuote in giunta ma deve attendere il travaglio, non facile, del Partito Democratico, che non ha ancora trovato la quadra.

Inutile negare che all’interno dei Dem esistono due fronde ben precise. Il consigliere Gaetano Orlando è stato chiaro in questi giorni e chiedere un confronto interno. E’ chiara la distanza con Lillo Speziale e con un certo modus operandi.

Ed a mettere i puntini sulle “i” è stata anche Lorena Alabiso, alla sua prima esperienza in assise civica. Nelle ultime ore anche il suo nome è circolato tra i papabili assessori ma lei rimanda al mittente ogni ipotesi. “Non sono interessata a fare l’assessore – dice – è una ipotesi che non prenderò neanche in considerazione. Mi dispiace molto invece che nel Pd continuino a prevalere  vecchie logiche di partito verticistiche dove a decidere sono sempre poche persone che vogliono imporre dall’alto i nomi di chi deve fare l’assessore o altro. Serve un serio confronto interno ma il mio nome è fuori.

Ed allora occorre sfogliare la margherita. Il Sindaco vuole assessori a tempo pieno e questo escluderebbe ad esempio Orlando, primario del Pronto soccorso, che a sua volta ha indicato come possibilità la giovane Miano. Peppe Di Cristina non trova affatto l’unanimità del partito mentre su Fava non ci sarebbe nessun veto ma c’è la questione del posto da lasciare in consiglio. Cosi è complicato trovare la soluzione che faccia tutti felici e contenti.

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