Quotidiano di Gela

"Faraci circondato da chi non rappresenta nessuno", consiglieri opposizione: "Si dimetta, ha scelto l'obbedienza"

Lo spiegano i consiglieri comunali Giuseppe Presti, Letizia Pistone, Giorgio Arena, Martina Selvaggio, Enzo Guerreri, Franco Lo Forte e Davide Virga

A cura di Redazione
12 aprile 2025 15:21
"Faraci circondato da chi non rappresenta nessuno", consiglieri opposizione: "Si dimetta, ha scelto l'obbedienza" -
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Mazzarino.  Per chi non si riconosce più nell'amministrazione del sindaco Faraci, quanto deciso rispetto all'ubicazione e alla collocazione temporale della fiera di Fondachello, rappresenta un esempio concreto di scelte poco fondate. Lo spiegano i consiglieri comunali Giuseppe Presti, Letizia Pistone, Giorgio Arena, Martina Selvaggio, Enzo Guerreri, Franco Lo Forte e Davide Virga, che vanno ben oltre e delineano un quadro politico e amministrativo sempre più cupo. “Nel nostro Comune tutto sembra ruotare attorno alla confusione: un’ordinanza firmata dal sindaco, che non poteva nemmeno essere emessa, come stabilito in conferenza dei capigruppo, e un’edizione straordinaria annunciata dall’assessore della Lega. Nel mezzo, una fiera che, un tempo simbolo di tradizione e partecipazione, oggi è ridotta a un contenitore vuoto, pieno solo di retorica e fumo negli occhi. L’assessore, già bocciato alle urne dalla città, tenta disperatamente di ritagliarsi un ruolo, sparando dichiarazioni fuori luogo e dipingendo come rilancio quello che è, in realtà, un goffo tentativo di distrarre l'attenzione dall’ordinanza. Ma la gente vede, ascolta e giudica. Non si lascia più ingannare. Nel frattempo – dicono - il sindaco continua a governare come se fosse a casa sua. Firme su atti che non dovrebbero nemmeno esistere, ordinanze emanate e poi ritirate a raffica, risorse umane che non ci sono e nessuna vera direzione. Tutto si decide all’ultimo secondo, tutto è improvvisato. Un modo di amministrare che non ha nulla di istituzionale e ancora meno di dignitoso. Ma ciò che più preoccupa è il vuoto politico. Il sindaco ha oggi una maggioranza di appena tre consiglieri su sedici, sostenuto da equilibri fragilissimi, compromessi silenziosi e decisioni imposte dall’alto. In un contesto del genere, ogni azione appare come un tentativo disperato di sopravvivenza politica, non come un vero gesto di governo. E poi c’è lui, il primo cittadino, che non ha la schiena dritta. Naviga a vista, si piega al momento, tace quando dovrebbe parlare e parla solo per salvare sè stesso. Ha tradito il voto della città, quel voto che chiedeva cambiamento, trasparenza, coerenza. Invece ha scelto la via più scomoda, quella del compromesso, dell’opportunismo, dell’obbedienza. Si dimetta. Si vergogni. Alla faccia della strada più difficile sbandierata dal sindaco. La coerenza non sa nemmeno dove stia di casa. Ha preferito circondarsi di esponenti che non rappresentano nessuno, lasciando fuori le forze vive e credibili di questa comunità. Il tempo della propaganda è finito. Il tempo delle favole raccontate ai cittadini è scaduto. Ora resta solo una città stanca, ferita, delusa ma ancora capace di vedere e di ricordare. Perché la verità, prima o poi, torna sempre a galla. stavolta, non basterà una nuova ordinanza per metterla a tacere”.

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