Niscemi. La sensibilità di due automobilisti gelesi ed il tempestivo intervento delle guardie ambientali del Wwf di Caltanissetta ha permesso di salvare un esemplare femmina di Gheppio. Rocco Trainiti e Salvatore Pizzardi lungo la strada avevano notato la presenza di un rapace in evidente difficoltà ed impossibilitato al volo. Il falco, infatti, riportava un’estesa ferita all’ala destra, forse causata dall’impatto con qualche ostacolo; prontamente soccorso dai Trainiti e Pizzardi che si sono subito messi in contatto con i volontari del WWF, come in altre occasioni si è attivata una vera e propria “staffetta” fra volontari. Il falco, infatti, è stato preso in carico in serata dagli esperti volontari della Sezione LIPU di Niscemi, associazione che nella Piana di Gela rappresenta un vero e proprio baluardo per la tutela della biodiversità e della fauna selvatica. L’indomani, un volontario del WWF di Caltanissetta – Pasquale Riggi – si è incaricato di trasferire il Gheppio da Niscemi a Caltanissetta dove è stato consegnato alle Guardie ambientali, che gli hanno prestato le prime cure. Quindi, il piccolo falco è stato condotto presso il “Centro recupero fauna selvatica” di Cattolica Eraclea, in provincia di Agrigento, gestito dall’Associazione “Caretta Caretta”, ove verrà sottoposto agli interventi e cure veterinarie del caso.
Come tutti i rapaci, il Gheppio è una specie super-protetta: essendo un animale selvatico appartenente al “patrimonio indisponibile dello Stato”, ne è vietata la cattura e detenzione, punite con sanzioni penali che prevedono anche l’arresto fino ad 8 mesi. Si tratta di un piccolo rapace molto utile perché la sua alimentazione è basata su piccoli roditori, rettili e insetti e, quindi, svolgere un importante ruolo ecologico e di equilibrio naturale. E’ una specie molto diffusa anche nelle campagne del Nisseno, ove nidifica negli anfratti delle rocce o nelle cavità di vecchi edifici, ruderi, ecc.; ha un’apertura alare di 78 cm e, normalmente, un gheppio femmina pesa sui 200 grammi.
“Non è il primo caso di animali selvatici in difficoltà che la nostra Associazione deve affrontare – dichiara Ennio Bonfanti, presidente del WWF Sicilia Centrale e coordinatore provinciale delle Guardie ambientali -: nelle scorse settimane, infatti, siamo riusciti a salvare una Poiana ed un Occhione. Ma non sempre le storie sono a lieto fine: molte volte ci giungono segnalazioni di animali selvatici con fratture o ferite gravi causate da armi da fuoco, spesso oggetto di un vero e proprio “tiro al bersaglio” da parte di cacciatori di frodo. Il WWF e le sue Guardie continuano ad essere un sicuro punto di riferimento per i cittadini ed un presidio per il territorio nella lotta al fenomeno del bracconaggio – denuncia Bonfanti – ma il nostro lavoro si basa unicamente sul volontariato e oramai le risorse sono insufficienti. Quasi quotidianamente i nostri volontari devono fare sforzi notevoli per rispondere alle numerose richieste di intervento nei campi più disparati della tutela dell’ambiente e degli animali, spesso costretti a supplire alle lacune degli Enti ed Autorità pubbliche che hanno competenze in materia”.