Gela. Il tentativo di furto del carburante da un mezzo da lavoro risale al dicembre di tre anni fa. Un dipendente, allora in forza alla Tekra, venne trovato con una tanica, già quasi piena, e un tubo per aspirare il gasolio. L’operaio fu prima sospeso e poi licenziato. Provvedimenti che il giudice civile del tribunale ha ritenuto legittimi. E’ stato respinto il ricorso presentato dai legali dell’ex dipendente, che contestavano non solo la legittimità del licenziamento ma anche le modalità. Il provvedimento venne formalizzato nel gennaio di due anni fa. Ci sarebbero stati anche precedenti legati a spostamenti dei mezzi che i responsabili di Tekra ritennero anomali. I legali dell’operaio hanno invece sostenuto che si sia trattato di una ritorsione, a seguito delle richieste di pagamento avanzate sulle retribuzioni del lavoratore. Fu anche vittima di una possibile intimidazione.
Venne data alle fiamme la tuta che usava per il servizio. Il magistrato ha ammesso che quei fatti si sono effettivamente verificati, ma collegandoli ad altre dinamiche. Il lavoratore venne scoperto dai responsabili tecnici del cantiere, che segnalarono i fatti alla proprietà. Scattò anche un’indagine penale.