Gela. L’ex discarica Cipollina, ancora oggi, continua a produrre percolato e conseguenze ambientali. Non è stato mai possibile arrivare ad una messa in sicurezza complessiva. Dalle casse di Palazzo di Città, in più occasioni, sono uscite somme ingenti per rimediare alle conseguenze, che ricadono anche sulle aree limitrofe. Ci sono stati controlli e sequestri da parte della capitaneria di porto. I pm della procura hanno chiuso le indagini proprio su possibili mancati interventi nel sito. La prossima settimana, tecnici e pare anche ex dirigenti del Comune, dovranno presentarsi davanti al gup del tribunale. Nei loro confronti sarebbe già stato chiesto il rinvio a giudizio. Secondo i pm della procura, ci sarebbero state violazioni delle norme in materia e mancati interventi di bonifica e messa in sicurezza. Allo stato, quello di Cipollina è un sito che continua a produrre percolato e altre sostanze pericolose, senza che ci sia mai stata un’opera complessiva di risanamento.
L’amministrazione comunale ha deciso che chiederà di essere ammessa come parte civile. Il sindaco Lucio Greco e gli assessori ritengono che l’ente sia stato danneggiato, anche da un punto di vista finanziario.
