Ex discarica Cipollina, accuse di omessi interventi e il caso dell’incendio: aperto il dibattimento

 
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Immagini di repertorio

Gela. I primi testimoni saranno in aula a marzo del prossimo anno. Oggi, è stato aperto il dibattimento. Per la procura, ci furono omissioni nella gestione degli interventi previsti per la messa in sicurezza dell’ex discarica Cipollina. Tra le conseguenze, fuoriuscite di percolato giunte nelle aree limitrofe. Nell’indagine, finì inoltre l’incendio che alcuni anni fa si sviluppò all’interno dell’ex sito di conferimento. Davanti al collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore (a latere Eva Niacastro e Martina Scuderoni), ne rispondono funzionari e dirigenti municipali. Si tratta di Orazio Marino, Ignazio Russo, Roberto Capizzello, Rocco Incardona, Patrizia Zanone, Emanuele Tuccio e Salvatore Lombardo. Due tronconi procedimentali vennero riuniti in fase di udienza preliminare, quando fu disposto il rinvio a giudizio. La vicenda dell’incendio viene contestata solo a Marino, Russo, Incardona e Capizzello.

Gli imputati fornirono la loro versione dei fatti, proprio nel corso dell’udienza preliminare, richiamando atti ufficiali e soprattutto l’assenza di veri capitoli di spesa per adempiere a quello che era previsto rispetto all’ex discarica. Sono parti civili sia il Comune (non costituito però nel procedimento che riguarda l’incendio) sia l’associazione “Aria Nuova”, con i legali Sandra Amarù e Salvo Macrì. Le difese sono sostenute dagli avvocati Giacomo Ventura, Tommaso Vespo, Fabrizio Ferrara, Franca Gennuso e Rocco La Placa.

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