Gela. La fase di riconversione, avviata da alcuni anni nel sito locale da Eni, passa anche dal progetto di ripristino ambientale dell’ex area di stoccaggio del petcoke. I manager della multinazionale hanno già da alcuni mesi depositato tutte le carte necessarie, anche negli uffici del Comune, per l’ottenimento delle ultime autorizzazioni. Se ne discuterà ad inizio febbraio, per valutare la comunicazione di inizio lavori asseverata. Una conferenza di servizi è stata fissata dal dirigente Emanuele Tuccio che sta seguendo la procedura, insieme ai tecnici di riferimento del settore sviluppo economico e dello sportello Suap. L’area di stoccaggio del petcoke è stata dismessa ormai da tempo e l’azienda punta ad una riqualificazione ambientale, con un progetto che ricade sull’isola 29 dello stabilimento di contrada Piana del Signore. Sono previsti interventi anche per la dotazione di un sottofondo. I tecnici del Comune dovranno dare il sì per i lavori, dopo aver visionato tutta la documentazione predisposta dall’azienda. Il parco coke, già in passato venne coperto e sottoposto a lavori, autorizzati da tutti gli enti preposti.
La prima istanza per il ripristino ambientale dell’area di stoccaggio risale all’ottobre di due anni fa e venne presentata al Comune dall’allora amministratore delegato di raffineria Ignazio Arces. Ora, si dovrebbe arrivare alla conclusione dell’attività istruttoria, in attesa della conferenza di servizi del prossimo mese. La realizzazione del progetto è stata affidata ad Eni Rewind, che si occupa del comparto bonifiche. I lavori previsti sono stati inseriti tra quelli elencati nella dichiarazione ambientale di raffineria per il periodo 2019-2021. In più occasioni, i manager di Eni hanno spinto per tentare di accelerare gli iter autorizzativi anche rispetto ad altri progetti. Spesso le procedure rallentano e gli enti rischiano di far slittare gli interventi in programma, così come sottolineato dai sindacati del settore.