Gela. Un sindaco “sprovveduto” o “nel migliore dei casi veramente imprudente”. Il commissario Dc Giuseppe Licata chiama in causa direttamente il primo cittadino Di Stefano e ancora una volta il nodo è quello degli eventi che saranno organizzati dall’amministrazione comunale nel periodo di fine anno, sfruttando i fondi delle variazioni approvate dall’Ars. Dovevano essere estivi ma in realtà, visti i tempi stretti, saranno invece concentrati a fine anno e nel periodo natalizio. L’amministrazione si era orientata per la nomina di una sorta di “direttore artistico” esterno, che coordinasse indicando i criteri di scelta delle iniziative da finanziare. Ieri, con propria determina, il sindaco ha optato per una commissione interna, composta dagli assessori Altamore e Di Cristina, dai consiglieri Cavallo e Giorrannello, dal dirigente del settore e da un funzionario municipale. Secondo Licata, ci sono troppe incongruenze. “Non si può trasformare una determina dirigenziale in determina sindacale – spiega – l’avviso iniziale fa riferimento ad una commissione da costituire attraverso una determina dirigenziale mentre il sindaco ha provveduto con propria determina”.
Anche sulla presenza dei consiglieri comunali nella commissione il commissario Dc solleva dubbi. “Non si possono affidare ai consiglieri comunali, senza entrare assolutamente nel merito di quelli scelti – aggiunge – e chiamati ad un’attività di controllo e verifica degli atti amministrativi, compiti che presuppongono poteri decisionali e di valutazione, in contrasto con la loro funzione. Andrebbero ad interferire con le prerogative dei componenti della giunta comunale”.