Estorsioni a Tempa Rossa, Pistritto sarà interrogato: pm lombardi indagano su beni

 
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I lavoratori erano impegnati nei cantieri di Tempa Rossa

Potenza. Attende di essere interrogato il cinquantaduenne Vincenzo Pistritto, venerdì arrestato su richiesta dei pm della Dda di Potenza, perché accusato di aver imposto estorsioni ai lavoratori di un’azienda, impegnata nei cantieri Total del sito di Tempa Rossa, in Basilicata. Gli operai, molti di loro gelesi come lo stesso Pistritto, avrebbero dovuto garantirgli una parte degli stipendi. Una messa a posto che ha fatto scattare l’arresto. Gli investigatori ritengono che il cinquantaduenne, che per conto dell’azienda si occupava di gestire il personale, possa aver agito facendo pesare la sua vicinanza al gruppo degli stiddari. E’ stato sottoposto ai domiciliari, con il braccialetto elettronico. Il gip lucano nell’ordinanza d’arresto non ha riconosciuto l’aggravante mafiosa, citando la sentenza di assoluzione che Pistritto ottenne dopo essere stato coinvolto nell’inchiesta “Cayman”. Un elemento ritenuto molto importante dalla difesa, sostenuta dall’avvocato Francesco Enia. Per i pm invece l’aggravante mafiosa va contestata. Sono certi che le presunte richieste di denaro sarebbero arrivate facendo leva sulla vicinanza ai gruppi criminali. Intanto, saranno i pm lombardi ad occuparsi dell’accusa di intestazione fittizia dei beni.

I magistrati lucani hanno escluso la loro competenza per territorio. Le perquisizioni sono state condotte nella sede legale di una società, nell’hinterland milanese, e nell’abitazione di un cittadino albanese, in provincia di Brescia. E’ stata sequestrata una cifra che si aggira intorno ai 62 mila euro.

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