Esplosione al mercato, due donne morte e decine di feriti: chieste condanne per esercente e società

Il pubblico ministero ha fatto richiamo alle conseguenze dell'esplosione e alle “immagini agghiaccianti” che ne seguirono. Le parti civili hanno insistito sulla responsabilità del Comune

A cura di Rosario Cauchi
23 giugno 2025 16:47
Esplosione al mercato, due donne morte e decine di feriti: chieste condanne per esercente e società -
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Gela.  “Sciatteria pura e misure di sicurezza, anche minime, mai rispettate”. Ci sarebbe questo secondo il pm Lucia Caroselli dietro alla terribile esplosione tra le bancarelle del mercato rionale di via Madonna del Rosario che causò la morte di due donne, Tiziana Nicastro e Giuseppa Scilio, e il ferimento di decine di persone, presenti nel perimetro dell'area, in pieno giorno. L'esplosione ebbe come epicentro la rivendita mobile di rosticceria portata avanti dall'esercente Claudio Catanese. Nei suoi confronti, il pm ha chiesto la condanna a otto anni e sei mesi di reclusione. L'elenco delle contestazioni, del resto, è molto lungo. E' accusato di omicidio colposo, incendio colposo, lesioni gravissime e gravi e di una serie di contravvenzioni relative al mancato rispetto della normativa antinfortunistica e di quella previdenziale. Per pochi capi di accusa è stata chiesta l'assoluzione e in altri è maturata la prescrizione. La ricostruzione d'accusa, condotta dalla procura, è stata piuttosto precisa nel riferirsi all'esplosione generata da una bombola gpl che Catanese usava nella rivendita. Ci sarebbe stato un eccessivo riempimento e un miscelamento tra gpl per trazione e gpl per uso domestico. La bombola, inoltre, ha riferito il pm, veniva tenuta sotto la luce del sole con temperature elevate, facendone aumentare la pressione. Il magistrato ha pure concluso per la condanna della società Sicilpetroli, titolare della pompa di benzina nella quale Catanese avrebbe riempito la bombola, violando la normativa in materia. La sanzione pecuniaria indicata per la società ammonta a un totale di 840mila euro. Ancora, il pubblico ministero ha fatto richiamo alle conseguenze dell'esplosione e alle “immagini agghiaccianti” che ne seguirono. Le due donne morirono nei giorni successivi, nonostante il trasferimento in centri specialistici. Le ferite si rivelarono troppo profonde. Altri feriti, come è stato spiegato dalle parti civili, ancora oggi fanno fatica a rimettersi. Proprio dalle parti civili che assistono le persone ferite quel giorno e i familiari delle due vittime, è stato posto, in maniera quasi unanime, il focus sulla responsabilità del Comune. L'ente non avrebbe provveduto con i necessari piani di sicurezza e con i controlli previsti. “Quel mercato era terra di nessuno”, è stato riferito dai legali di parte civile. In settimana, sarà la volta dei difensori di Catanese e della Sicilpetroli, gli avvocati Antonio Gaziano, Salvatore Pennica, Alfonso Neri e Gerlando Virone. Le conclusioni verranno rappresentate inoltre dalla difesa del Comune di Gela, con l'avvocato Ornella Crapanzano. L'ente municipale è responsabile civile nel giudizio. Le parti civili sono sostenute dagli avvocati Flavio Sinatra, Ivan Bellanti, Davide Limoncello, Enrico Aliotta, Salvo Macrì, Rocco Guarnaccia, Riccardo Balsamo, Joseph Donegani, Rosario Giordano, Giuseppe Condorelli, Tommaso Vespo, Giada Scerra e Luigi Cinquerrui.

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