Gela. E’ accusato di aver girato per conto dei clan, imponendo la messa a posto anche all’ex titolare di un negozio di giocattoli. Lo scorso marzo, i giudici della Corte d’appello di Caltanissetta hanno ridotto la condanna imposta a Giuseppe Novembrini, quattro anni e sei mesi di detenzione a fronte degli undici che gli erano stati comminati dal collegio penale del tribunale di Gela. La vicenda arriva in Cassazione. Il legale di Novembrini, l’avvocato Maurizio Scicolone, ha impugnato il verdetto di secondo grado. Per la difesa, ci sarebbero state diverse incongruenze nelle dichiarazioni rese dall’esercente e da uno dei titolari di uno stucchificio, a sua volta finito nel mirino degli estorsori. Viene messa in dubbio l’effettiva identità degli esattori delle cosche. Anche su questo aspetto verterà il ricorso, che verrà valutato dai giudici romani. Nello stesso giudizio, la Corte d’appello nissena ha invece disposto l’assoluzione per Franco Scerra, difeso dall’avvocato Flavio Sinatra.
I giudici hanno escluso un suo coinvolgimento nell’estorsione ai proprietari dello stucchificio. Era ritenuto responsabile, inoltre, di essersi appropriato di materiale edile, ma senza pagarlo. La difesa ha però ottenuto una decisione favorevole, provando l’assenza di elementi di colpevolezza a carico dell’operaio, che in primo grado era stato condannato a quattro anni e cinque mesi di detenzione.