"Escludo che tenuta alleanza sia a rischio", Caci: "Ma possibili candidature alle regionali destabilizzano"
Gli autonomisti, seguendo un tratto che hanno assunto fin dall'esordio nella coalizione del sindaco, preferiscono non gettarsi nella contesa né puntellare eventuali diatribe con altri gruppi alleati. Ma non hanno gradito alcune recenti uscite pubbliche
Gela. La tenuta della maggioranza, in un periodo amministrativo che culminerà con il bilancio stabilmente riequilibrato, nonostante la “sorpresa” Giorrannello, non pare messa in discussione né il sindaco Terenziano Di Stefano sembra avere l'interesse di far saltare il banco, tutt'altro. Quello che è accaduto con l'ex consigliere civico, ora sotto le insegne cinquestelle, dovrà comunque servire da ulteriore monito. Lo fa intendere uno degli alleati del primo cittadino e non certo dalle retrovie. “Siamo rimasti sorpresi anche noi rispetto alla decisione del consigliere comunale Massimiliano Giorrannello, che certamente ha fatto una scelta in favore di un partito da sempre molto vicino al gruppo del sindaco – dice il riferimento autonomista Rosario Caci – non penso che possano esserci conseguenze sull'alleanza”. Gli esponenti dell'Mpa, mesi addietro, furono al centro di una vicenda analoga, quando l'ex M5s Lucia Lupo lasciò il gruppo pentastellato per aderire al loro partito. Più in generale, di recente, Caci ha voluto lanciare una sorta di ancora politica, per evitare che l'alleanza si faccia trascinare dal mare grosso. Ha voluto ribadire che il fatto di essere vicini all'approvazione del bilancio stabilmente riequilibrato non può diventare una specie di “libera tutti”. Sicuramente, agli autonomisti non sono piaciute le affermazioni arrivate da alleati come il civico Davide Sincero, che si è riferito a chi tende ad avere “un piede in due scarpe”. Evidente il richiamo ai lombardiani, nella coalizione del sindaco, in città, sotto colori progressisti e civici, ma nel centrodestra in Regione e in Provincia. “Probabilmente, certe affermazioni, spero non condivise da chi gli sta vicino, possono starci. Non fanno piacere – aggiunge Caci – ho l'impressione che probabili candidature alle regionali cominciano a destabilizzare e questo, comunque vada, mi duole. Viene messo tutto in discussione, anche il “modello Gela”, che dovremmo capire qual è, visto che ognuno ha un proprio riferimento”. Gli autonomisti, seguendo un tratto che hanno assunto fin dall'esordio amministrativo nella coalizione del sindaco, preferiscono non gettarsi nella contesa né puntellare eventuali diatribe con altri gruppi alleati. I cambi di partito, certe diffidenze concentrate proprio sui lombardiani, una potenziale rivisitazione del governo cittadino e il progetto per la città in divenire, sono fattori sui quali il sindaco Di Stefano dovrà rinsaldare ancora di più la propria leadership, suggellandola con una più convinta compattezza politica tra i suoi, che non può mancare se l'obiettivo è a lungo termine.
In foto l'esponente Mpa Rosario Caci
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